Corriere dell'Alto Adige

Il ballo di Deborah Colker È sempre tutto VeRo

- Di Chiara Marsilli

Di Deborah Colker basta sapere poche cose per amarla: è una delle coreografe di punta della scena brasiliana, ha militato nelle scuole di samba per organizzar­e le parate del carnevale, ha collaborat­o con il Cirque du Soleil e nell’estate del 2016 ha curato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Rio. A Oriente Occidente presenta VeRo, spettacolo dalla travolgent­e energia in scena stasera alle 20.30 al Teatro Zandonai. VeRo è la combinazio­ne di due preesisten­ti spettacoli della compagnia: Velox, che l’ha rivelata al mondo nel 1995, e Rota ( 1997). Il primo ispirato al mondo dello sport e della velocità, il secondo al cinetismo, in VeRo i due lavori si uniscono in uno spettacolo pieno di inventiva ed effetti scenici, un inno alla prestanza fisica, allo sport e alla libertà di movimento. Bellezza, precisione e disciplina. Sono gli elementi che nel momento della creazione Deborah Colker desiderava mostrare al pubblico, insieme allo studio dello spazio. «Penso sempre allo spazio come un elemento da lavorare in modo inusuale. Perché il palcosceni­co deve essere orizzontal­e e non verticale? Perché non si può danzare su una ruota? Queste domande generano un’indagine, il cui risultato è quello che mostro in scena». L’ispirazion­e le viene dalla sua esperienza personale: per molti anni giocatrice di pallavolo, ha portato questa dimensione nel suo lavoro artistico. «La relazione con lo sport è fortissima, come si evince per esempio dalla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, e metto in relazione questo elemento con lo spazio. Tale mescolanza genera il mio linguaggio scenico». Oltre a ciò, Deborah è brasiliana di origine e di cultura. «Con i miei spettacoli sono stata ovunque nel mondo ma mi sento intimament­e legata alla mia terra. La maggior parte del mio lavoro è universale, non tradiziona­le, ma allo stesso modo è profondame­nte connotato perché io vi ho lasciato la mia impronta». Caratteris­tica principale dei suoi spettacoli è l’energia e il grandissim­o impegno fisico richiesto ai performer. Attualment­e la maggior parte dei ballerini della compagnia proviene dal classico: tutti i giorni, prima si fanno esercizi di danza classica, ai quali seguono ore di lavoro e disciplina. Lavorano 7 ore al giorno, anche quando c’è uno spettacolo. La preparazio­ne parte da molto lontano e poi si lavora su quell’idea artistica per circa due anni. Un’arte complessa e dalle molteplici sfaccettat­ure, quella di Deborah Colker, che si nutre di immagini provenient­i da ogni ambito della cultura. «Figure che mi ispirano? Frank Sinatra, Michael Jackson, Pina Bausch, Merce Cunningham. Ma sono molto aperta a ogni stimolo, ogni cosa può ispirare la mia danza».

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 ?? Etymology ?? Il duo Canedicoda e Matteo Castro, in arte Primorje, stanno ultimando il loro 7 pollici
Etymology Il duo Canedicoda e Matteo Castro, in arte Primorje, stanno ultimando il loro 7 pollici
 ??  ?? Talento Juraj Valuha, 41 anni, di Bratislava, ha esordito in Italia come direttore della Comunale di Bologna
Talento Juraj Valuha, 41 anni, di Bratislava, ha esordito in Italia come direttore della Comunale di Bologna

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