Foto-trappole contro i rifiuti abbandonati
Saranno installate le foto-trappole sulle isole ecologiche, per cogliere sul fatto coloro che abbandonano i rifiuti senza svolgere la raccolta differenziata o si disfano dei rifiuti ingombranti in aree non adibite allo scarico. L’annuncio è stato dato ieri mattina dai vertici della Seab, durante la presentazione della nuova app per smartphone e tablet che aiuterà i cittadini a svolgere la raccolta differenziata.
BOLZANO Svolta tecnologica per la Seab. Non è ancora stata fissata una data definitiva, ma nei prossimi mesi saranno installate le fototrappole sulle isole ecologiche, per cogliere sul fatto coloro che abbandonano i rifiuti senza svolgere la raccolta differenziata o si disfano dei rifiuti ingombranti in aree non adibite allo scarico. L’annuncio è stato dato ieri mattina dai vertici della Seab, durante la presentazione della nuova app per smartphone e tablet che aiuterà i cittadini a svolgere la raccolta differenziata: «Non si tratterà di una sorveglianza video continuativa — ha spiegato Renato Spazzini, direttore dell’Ufficio ambiente del Comune di Bolzano — ma di fototrappole con sensori di movimento: la logica sarà simile a quella degli speedcheck, quindi le telecamere verranno installate a rotazione su varie isole ecologiche ritenute a rischio in città, anche in seguito alle segnalazioni di cittadini».
Se da una parte il riconoscimento sarà immediato, nel caso di cittadini che abbandonano i rifiuti con l’aiuto dell’automobile, più complicato dall’altra saranno i casi di persone a piedi e magari con il volto parzialmente coperto: «In questi frangenti — ha precisato Spazzini — cercheremo di capire se c’è una sorta di routine e una fascia oraria in cui qualcuno commette un’infrazione e i controlli verranno inviati sul posto». Su 460 isole ecologiche a Bolzano, sono una sesgio santina quelle considerate potenzialmente critiche: «Questo provvedimento vuole essere un deterrente ai rifiuti selvaggi e un incentivo a un corretto smaltimento» ha spiegato l’assessore comunale all’ambiente Maria Laura Lorenzini.
A tal proposito, come detto, la Seab ha lanciato «Junker», un’app (in italiano, tedesco, inglese e francese) attiva per i Comuni di Bolzano e Laives e scaricabile gratuitamente per smartphone e tablet, sia iOS che Android. L’applicazione è molto facile da usare: basta inquadrare con la fotocamera del cellulare il codice a barre del prodotto o digitarlo direttamente con la tastiera. Il display mostrerà l’esatta denominazione del prodotto, il nome dell’azienda produttrice e i materiali utilizzati. Nel caso di un vasetto grande di yogurt, questi saranno il barattolo, il coperchio e la linguetta per aprire la confezione. Per ciascun elemento dell’imballag- Junker riporta la corretta modalità di smaltimento, che a Bolzano, nell’esempio del vasetto di yogurt, sono la campana azzurra per i rifiuti di plastica (contenitore e coperchio) e la campana verde per vetro e metalli (la linguetta d’alluminio).
L’applicazione mostra una mappa con tutte le isole di raccolta cittadine e, a richiesta, si connette a Google Maps per indicare all’utente il percorso più breve per la campana più vicina. Junker ha in memoria oltre un milione di prodotti ed elabora ogni giorno circa 120.000 richieste di informazioni provenienti dai cellulari degli utenti. Per questo è utilizzabile anche in altri Comuni in cui l’app è attiva, come nella gran parte dell’Emilia Romagna. A creare l’applicazione una start-up bolognese, «Giunko», alla quale la Seab paga circa 800 euro al mese per l’utilizzo del sistema.
Con lo smartphone Presentata «Junker» Inquadrando il codice a barre spiega come fare la raccolta differenziata