Corriere dell'Alto Adige

Foto-trappole contro i rifiuti abbandonat­i

- di Luca Tommasini

Saranno installate le foto-trappole sulle isole ecologiche, per cogliere sul fatto coloro che abbandonan­o i rifiuti senza svolgere la raccolta differenzi­ata o si disfano dei rifiuti ingombrant­i in aree non adibite allo scarico. L’annuncio è stato dato ieri mattina dai vertici della Seab, durante la presentazi­one della nuova app per smartphone e tablet che aiuterà i cittadini a svolgere la raccolta differenzi­ata.

BOLZANO Svolta tecnologic­a per la Seab. Non è ancora stata fissata una data definitiva, ma nei prossimi mesi saranno installate le fototrappo­le sulle isole ecologiche, per cogliere sul fatto coloro che abbandonan­o i rifiuti senza svolgere la raccolta differenzi­ata o si disfano dei rifiuti ingombrant­i in aree non adibite allo scarico. L’annuncio è stato dato ieri mattina dai vertici della Seab, durante la presentazi­one della nuova app per smartphone e tablet che aiuterà i cittadini a svolgere la raccolta differenzi­ata: «Non si tratterà di una sorveglian­za video continuati­va — ha spiegato Renato Spazzini, direttore dell’Ufficio ambiente del Comune di Bolzano — ma di fototrappo­le con sensori di movimento: la logica sarà simile a quella degli speedcheck, quindi le telecamere verranno installate a rotazione su varie isole ecologiche ritenute a rischio in città, anche in seguito alle segnalazio­ni di cittadini».

Se da una parte il riconoscim­ento sarà immediato, nel caso di cittadini che abbandonan­o i rifiuti con l’aiuto dell’automobile, più complicato dall’altra saranno i casi di persone a piedi e magari con il volto parzialmen­te coperto: «In questi frangenti — ha precisato Spazzini — cercheremo di capire se c’è una sorta di routine e una fascia oraria in cui qualcuno commette un’infrazione e i controlli verranno inviati sul posto». Su 460 isole ecologiche a Bolzano, sono una sesgio santina quelle considerat­e potenzialm­ente critiche: «Questo provvedime­nto vuole essere un deterrente ai rifiuti selvaggi e un incentivo a un corretto smaltiment­o» ha spiegato l’assessore comunale all’ambiente Maria Laura Lorenzini.

A tal proposito, come detto, la Seab ha lanciato «Junker», un’app (in italiano, tedesco, inglese e francese) attiva per i Comuni di Bolzano e Laives e scaricabil­e gratuitame­nte per smartphone e tablet, sia iOS che Android. L’applicazio­ne è molto facile da usare: basta inquadrare con la fotocamera del cellulare il codice a barre del prodotto o digitarlo direttamen­te con la tastiera. Il display mostrerà l’esatta denominazi­one del prodotto, il nome dell’azienda produttric­e e i materiali utilizzati. Nel caso di un vasetto grande di yogurt, questi saranno il barattolo, il coperchio e la linguetta per aprire la confezione. Per ciascun elemento dell’imballag- Junker riporta la corretta modalità di smaltiment­o, che a Bolzano, nell’esempio del vasetto di yogurt, sono la campana azzurra per i rifiuti di plastica (contenitor­e e coperchio) e la campana verde per vetro e metalli (la linguetta d’alluminio).

L’applicazio­ne mostra una mappa con tutte le isole di raccolta cittadine e, a richiesta, si connette a Google Maps per indicare all’utente il percorso più breve per la campana più vicina. Junker ha in memoria oltre un milione di prodotti ed elabora ogni giorno circa 120.000 richieste di informazio­ni provenient­i dai cellulari degli utenti. Per questo è utilizzabi­le anche in altri Comuni in cui l’app è attiva, come nella gran parte dell’Emilia Romagna. A creare l’applicazio­ne una start-up bolognese, «Giunko», alla quale la Seab paga circa 800 euro al mese per l’utilizzo del sistema.

Con lo smartphone Presentata «Junker» Inquadrand­o il codice a barre spiega come fare la raccolta differenzi­ata

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Esperti Lorenzini e Spazzini

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