Corriere dell'Alto Adige

Legge elettorale La Volksparte­i boccia Brunetta

Respinta la proposta di applicare la riforma dal 2019. Alfreider: impensabil­e, rischiamo altre imboscate Sull’iter deciderà la presidente della Camera. Biancofior­e avverte: «Non possiamo ritornare indietro»

- Marco Angelucci

L’ufficio di presidenza della Camera è tornato sul rebus della legge elettorale, in attesa degli approfondi­menti giuridici sul lodo Brunetta. Proposta che però Alfreider (foto) ha giudicato irricevibi­le.

BOLZANO La riforma elettorale rimane un rebus. Ieri l’ufficio di presidenza della Camera è tornato sulla questione ma la discussion­e è stata rinviata alla settimana prossima in attesa degli approfondi­menti giuridici sul lodo Brunetta. Una proposta che però la Stella Alpina ha già fatto sapere essere irricevibi­le.

La prossima mossa spetta ora alla presidente della Camera, Laura Boldrini, i cui uffici dovranno stabilire se la soluzione proposta da Renato Brunetta è percorribi­le. Il deputato di Forza Italia ha infatti proposto di applicare le nuove regole, solo per il Trentino Alto Adige, dopo il 2018. Insomma in Regione si voterebbe con l’attuale sistema mentre il Tedescum entrerebbe in vigore soltanto alla fine della prossima legislatur­a. Una soluzione per provare a salvare la riforma in salsa tedesca e tenere tranquilla la Stella Alpina aggirando il voto favorevole — che non può essere ribaltato — all’emendament­o Biancofior­e.

La Volksparte­i però non ci sta. Il capogruppo della Stella Alpina a Montecitor­io, Daniel Alfreider, infatti rispedisce al mittente la proposta di Brunetta. «Per noi è irricevibi­le, la tutela delle minoranze vale anche dopo il 2018. Oltretutto rischiamo che avvengano nuove imboscate in parlamento» mette in chiaro Alfreider sottolinea­ndo che in un collegio regionale ad essere penalizzat­i sarebbero proprio gli italiani. «Anche la proposta delle opposizion­i lascia il tempo che trova. Con il proporzion­ale puro non ci sarebbe nemmeno un deputato italiano, con i collegi invece anche gli italiani avranno una rappresent­anza alla Camera». Secondo Alfreider l’unica soluzione è presentare una nuova legge subito. «Anche se sarà difficile trovare una maggioranz­a visto che nemmeno il patto tra Pd, Svp, Lega e Forza Italia è riuscito a reggere. Per noi la priorità è il mantenimen­to dei collegi e ci va benissimo anche andare con a votare con il Mattarellu­m» insiste il vice Obmann Svp che, a causa delle trattative sulla legge elettorale, non ha nemmeno potuto partecipar­e alla Commission­e intergover­nativa sul tunnel di base del Brennero.

Chi invece proprio non vuole andare a votare con il Mattarellu­m è la coordinatr­ice regionale di Forza Italia, Michaela Biancofior­e che continua a fare il diavolo a quattro.

«In sistema ora in vigore in Alto Adige non ha nulla a che vedere con il Mattarellu­m proposto a suo tempo dall’attuale presidente della Repubblica. Questo — tuona — è un Mattarellu­m taroccum, ed è profondame­nte incostituz­ionale in quanto lede il diritto di voto delle minoranze».

La parlamenta­re azzurra condivide «l’intenzione manifestat­a dalla maggior parte dei partiti di ripartire dal testo della legge elettorale come emendato dalla Camera a giugno, ovvero valido su tutto il territorio nazionale, anche in Trentino Alto Adige, nel rispetto delle minoranze linguistic­he che mantengono la riserva speciale della soglia del 20% regionale» conclude Biancofior­e soddisfatt­a « per la serietà degli uffici della Camera che hanno confermato che non si può tornare indietro davanti ad un emendament­o votato a maggioranz­a dal parlamento sovrano».

Il deputato «Per noi l’abolizione dei collegi non è una soluzione accettabil­e»

La dirigente azzurra «Il sistema tedesco tutela tutte le minoranze»

convinzion­e come si evince dalle parole di Alessandro Urzì, consiglier­e provincial­e di Alto Adige nel cuore. «Il collegio unico forse non é l’unica soluzione, ma il sistema dei collegi uninominal­i é un regalo alla Svp. Minacciare di uscire dalla maggioranz­a é una vera forzatura».

Argomentaz­ioni che però non hanno convinto l’Svp. Sia il presidente della giunta, Arno Kompatsche­r, sia il capogruppo Dieter Steger hanno dichiarato che il Mattarellu­m, allo stato attuale, è «l’unica soluzione in grado di garantire la tutela delle minoranze». La proposta dell’opposizion­e non è passata per un soffio, la votazione è finita 16 a 16. E il pareggio vale come voto contrario

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Delusione I consiglier­i dell’opposizion­e (Fotoserviz­io Klotz/Rensi)
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Confronto Il consiglier­e Steger con il vicepresid­ente Tommasini

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