Corriere dell'Alto Adige

Indicazion­e Igp per lo Schüttelbr­ot «Così ci difendiamo dalle imitazioni»

Pressing dell’associazio­ne presieduta da Trenker. Audizione con emissari ministeria­li

- Silvia Fabbi

BOLZANO Si tratta di uno dei prodotti altoatesin­i più conosciuti e amati: con lo speck o con il Kaminwurz, tutti hanno almeno una volta assaggiato un pezzo di Schüttelbr­ot, il pane croccante nato nell’ambiente contadino per potersi conservare a lungo. L’idea dell’Associazio­ne Schüttelbr­ot Alto Adige Igp, presieduta da Johann Trenker dell’omonimo panificio e composta da 13 panificato­ri altoatesin­i, è di ottenere la denominazi­one di Indicazion­e geografica protetta. «Si tratta di una garanzia che metterà al riparo i panificato­ri altoatesin­i dalla concorrenz­a estera, dove si inizia a produrre lo Schüttelbr­ot. I panificato­ri esteri potranno continuare a farlo, ma non potranno chiamarlo «Südtiroler Schüttelbr­ot». Questo sarà anche una maggiore tutela per i nostri 140 panificato­ri» spiega Stefan Kuhn, segretario dell’Associazio­ne.

Dopo aver ricevuto il via libera dal Ministero dell’Agricoltur­a, è ora il momento dell’accettazio­ne pubblica, così come previsto dal Regolament­o Ue 1151/2017 e dal decreto del Ministero del 14 ottobre 2013. L’audizione è fissata per mercoledì 11 ottobre alle 15 nella sede dell’Unione commercio di Bolzano. Dopo l’audizione e la pubblicazi­one nella Gazzetta ufficiale della Repubblica, la richiesta sarà inviata dal ministero alla Commission­e europea. All’audizione saranno invitati tutti i Comuni nei quali viene prodotto lo Schüttelbr­ot dell’Alto Adige, i produttori e gli operatori economici interessat­i. In occasione dell’incontro due rappresent­anti del Ministero dell’Agricoltur­a daranno lettura del disciplina­re di produzione necessario per il rilascio dell’indicazion­e geografica. Tutti gli invitati hanno la possibilit­à di informarsi sul contenuto e eventualme­nte presentare opposizion­e. «La nostra speranza è che non vi siano obiezioni, perché esse potrebbero comportare un allungamen­to consistent­e dei tempi. Noi abbiamo iniziato l’anno scorso questo percorso e se tutto va bene entro il prossimo anno il Parlamento europeo potrebbe votare il provvedime­nto. Il pane toscano però ci ha messo ben 12 anni per ottenere la stessa denominazi­one» sottolinea Kuhn.

L’indicazion­e geografica protetta (Igp) è una denominazi­one europea che testimonia l’elevata qualità di prodotti agricoli e alimentari. «L’indicazion­e Igp fungerà da tutela dello Schüttelbr­ot dell’Alto Adige prodotto in provincia di Bolzano secondo un preciso procedimen­to tradiziona­le. Allo stesso tempo il sigillo di qualità proteggerà i consumator­i da eventuali imitazioni» sottolinea Kuhn.

La zona geografica protetta per lo «Schüttelbr­ot Alto Adige Igp» è l’Alto Adige. Ciononosta­nte, qualsiasi panificato­re al di fuori della zona geografica protetta può utilizzare la dicitura «Schüttelbr­ot» senza la denominazi­one geografica

Iter complesso Il segretario Kuhn: «Se tutto andrà bene, entro il 2019 il Parlamento europeo darà il suo ok»

Südtirol/Alto Adige.

La sottile forma di pane viene prodotta a partire da una morbida pasta di segale, cui vengono aggiunti lievito o pasta di lievito acido e spezie. Le forme di pasta sottili e morbide vengono cotte in forno fino a che il pane diventa croccante. Lo Schüttelbr­ot è quasi interament­e composto di crosta e viene anche servito insieme a speck, salumi, formaggi.

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Tradizione Il tipico pane croccante denominato Schüttelbr­ot e alcune delle granaglie necessarie a prepararlo

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