La Iaaf su Schwazer «Provette, custodia ok»
Il tribunale chiede entrambe le provette. La difesa: decidere in fretta
In attesa che la Corte d’Appello di Colonia fissi una data per l’udienza del nuovo procedimento, sulla richiesta di inviare al laboratorio del Ris le provette di urina di Alex Schwazer, le parti hanno depositato delle memorie nelle quali si esprimono sull’istanza del tribunale di Bolzano, avanzata dal giudice Walter Pelino. La Iaaf scrive che i protocolli adottati per la custodia delle provette sono assolutamente sicuri.
BOLZANO In attesa che la Corte d’Appello di Colonia fissi una data per l’udienza del nuovo procedimento apertosi, sulla richiesta di inviare al laboratorio del Ris le provette di urina di Alex Schwazer, le parti hanno depositato delle memorie nelle quali si esprimono sull’istanza del tribunale di Bolzano, avanzata dal giudice Walter Pelino.
Il gip, lo ricordiamo, aveva infatti presentato una richiesta urgente alla Corte di Colonia dopo che quest’ultima aveva sì acconsentito all’invio del campione per effettuare i test al Ris di Parma, ma di fatto concedendo solo un piccolo quantitativo prelevato dal campione A, che è la provetta già aperta. Il tribunale bolzanino, invece, insieme alla difesa del marciatore, aveva chiesto che venisse consegnato anche il campione B, rimasto invece sigillato.
Ad esprimersi, dunque, la Iaaf e la difesa di Schwazer, rappresentato dall’avvocato Brandstätter. La Wada, invece, al momento non ha depositato nessuna memoria.
Sostanzialmente, nel documento l’associazione delle federazioni internazionali di atletica scrive che i protocolli adottati per la custodia del campione sono assolutamente sicuri, mentre non menzionano l’ipotesi, avanzata invece dal comandante del Ris Giampietro Lago, che il materiale biologico contenuto nelle provette possa deteriorarsi. Iaaf, in ogni caso, ritiene inammissibile la richiesta formulata dal tribunale di Bolzano in quanto i giudici di Colonia avrebbero già, a suo tempo, assunto una decisione, ossia quella di inviare solo un piccolo quantitativo contenuto nella provetta A.
Di tutt’altro avviso, ovviamente, la difesa di Schwazer che nella sua memoria chiede che la corte assuma il prima possibile una decisione e invii finalmente i campioni a Parma.
La data dell’udienza, come detto, non è ancora stata fissata, ma il timore è che occorrano ancora alcuni mesi prima che si giunga a un nuovo verdetto.
Proprio il 21 settembre scorso si sarebbe dovuta tenere a Bolzano l’udienza di incidente probatorio sul caso Schwazer davanti al gip Pelino, ma non essendo ancora pervenute le provette al Ris nessun test è stato al momento effettuato e dunque si è deciso per un nuovo rinvio. Dopo il primo responso di Colonia, infatti, dal tribunale bolzanino era arrivata la richiesta urgente di consegna di entrambe le provette e lo stesso colonnello del Ris Giampietro Lago aveva chiarito che il quantitativo stabilito dalla Corte era insufficiente.
Wada Nessun intervento dell’ente che vigila sull’uso di sostanze illegali I tempi Il timore è che ci vogliano altri mesi per il nuovo verdetto