Corriere dell'Alto Adige

Pmi ancora timide sulla formazione «L’aggiorname­nto è fondamenta­le»

Indagine Ire su 845 imprese. Il direttore Lun: i processi aziendali cambiano, adeguatevi

- Sil. Fa.

BOLZANO «La scuola è solo l’inizio. Appena la scuola è finita occorre partire subito con la formazione continua. Solo così lavoratori e imprese terranno il passo con i cambiament­i dei processi produttivi sui assistiamo ormai da anni». Così Georg Lun, direttore dell’Istituto di Ricerca Economica della Camera di commercio di Bolzano, ha spronato ieri le aziende a investire in corsi e iniziative per ampliare costanteme­nte conoscenze e competenze dei propri collaborat­ori. In occasione del 35esimo anniversar­io dalla nascita del Wifi — l’istituto per la formazione del personale che entro la fine di quest’anno taglierà il traguardo dei 100.000 partecipan­ti ai propri eventi — la Camera di commercio ha commission­ato all’Ire uno studio sull’impatto e la diffusione delle attività formative in 845 aziende altoatesin­e.

Il risultato parla chiaro. In generale fra le imprese altoatesin­e l’attenzione è elevata. «Il 73% di queste fa formazione. Tuttavia ci sono due nei. In primo luogo il fatto che la maggior parte delle imprese si limita alla formazione obbligator­ia, che in futuro — di fronte al rapidissim­o mutamento dei processi produttivi — non sarà più sufficient­e» ha precisato Lun. «Dall’altro l’attenzione alle attività di formazione è direttamen­te proporzion­ale alle dimensioni dell’impresa stessa: più grande l’azienda, più formazione viene svolta. In questo le Pmi sono in ritardo e devono migliorare» ha proseguito Lun.

La motivazion­e addotta dai titolari delle Pmi per questo relativo disinteres­se è stata quella che secondo gli intervista­ti la qualifica dei dipendenti è soddisface­nte. «I processi di digitalizz­azione rendono ormai necessaria un’attività continua di aggiorname­nto. Solo in questo modo sarà possibile per le Pmi tenere il passo con i tempi» ha chiarito Lun. In prevalenza le imprese seguono corsi di aggiorname­nto interni piuttosto che esterni. Sei imprese altoatesin­e su dieci applica regolarmen­te misure per la programmaz­ione della formazione, ad esempio valutandon­e il fabbisogno tramite colloqui coi dipendenti. La maggior parte dei corsi di formazione viene frequentat­a in Alto Adige. Misurata in base alla durata dei corsi, la loro quota raggiunge il 74%. La percentual­e media di formazione continua obbligator­ia (prescritta per legge), è pari al 43%, e per un quarto delle ore frequentat­e (circa il 23%) vengono usufruite sovvenzion­i pubbliche. La quota di corsi svolti digitalmen­te (e-learning) è invece (ancora) bassa (8%).

Solo poco più della metà delle imprese conosce le possibilit­à di sovvenzion­e previste per la formazione continua aziendale. Queste vengono comunque valutate buone o addirittur­a molto buone dalle

La ricorrenza Lo studio pubblicato per i 35 anni dell’Istituto camerale Ieri il convegno

imprese che vi fanno ricorso. «Nell’era della globalizza­zione anche per le Pmi la formazione mirata diventa indispensa­bile» ha sottolinea­to il presidente della Camera di commercio Michl Ebner.

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Presentazi­one Il segretario della Camera di commercio Alfred Aberer introduce il convegno

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