Aeroporto, arrivate tre proposte
In campo Gostner, Gatterer e Camera di commercio. Mussner: adesso il bando
Nonostante il riserbo ufficiale, emergono i nomi dei tre soggetti che hanno avanzato una «manifestazione di interesse» per la gestione dell’aeroporto: la Camera di commercio di Bolzano, Josef Gostner, presidente della società Fri-El, e Ingemar Gatterer, amministratore delegato della società di trasporto pubblico Sad. Da lunedì la Provincia avvieremo un’attenta analisi della documentazione e gli operatori avranno un colloquio. Diverse le voci critiche. I Verdi: rispettare il No popolare emerso al referendum. Il sindaco Bianchi: la Camera di commercio resti fuori.
BOLZANO L’aeroporto di Bolzano ricomincia da tre. Dopo il trionfo del «no» al referendum del 12 giugno 2016, quando il 70,7% degli altoatesini bocciò il progetto di ampliamento e rilancio dell’aeroporto da parte della Provincia, la stessa giunta ha avviato una procedura per verificare se vi siano soggetti interessati alla gestione dello scalo. Il termine per la presentazione scadeva ieri a mezzogiorno: «Abbiamo ricevuto tre mail certificate, da parte di altrettanti soggetti, che per ora preferiamo non rendere noti, poiché dobbiamo ancora leggere le loro proposte» spiegato la direttrice dell’ufficio Ferrovie e trasporto aereo, Carmen Springer, responsabile della procedura. Nonostante il riserbo ufficiale, i nomi dei tre interessati sono quelli già anticipati alla vigilia: la Camera di commercio di Bolzano, Josef Gostner, presidente della società Fri-El, ed Ingemar Gatterer, amministratore delegato e socio di maggioranza della società di trasporto pubblico Sad. «Non si tratta di un vero e proprio bando — precisa comunque la direttrice d’ufficio Springer — Tecnicamente si tratta di una manifestazione di interesse, cioè un’indagine di mercato non vincolante, che ha lo scopo di accertare se vi siano operatori economici interessati a subentrare alla società Abd nell’esercizio della gestione dell’aeroporto, e a quali condizioni: dall’alienazione delle quote all’affitto del ramo d’azienda, passando per altre modalità proposte dagli operatori. A partire da lunedì avvieremo un’attenta analisi della documentazione ed i tre operatori economici verranno contattati per un colloquio». Sulla base dei risultati emersi da questa indagine di mercato, verrà individuata e definita la soluzione considerata più adeguata per la gara europea relativa al disimpegno della Provincia dalla gestione dell’aeroporto.
I tre soggetti che hanno manifestato interesse non sono necessariamente rivali tra loro, come rivela Josef Gostner (FriEl): «Noi siamo pronti a partecipare sia da soli, che aderendo alla cordata della Camera di commercio». L’ente camerale, in una nota, si dice «consapevole dell’importanza che l’aeroporto di Bolzano riveste per la società altoatesina» ed è pertanto «interessato a far sì che l’attività dell’aeroporto continui».
A tal fine occorrerà prevedere un centro di coordinamento, ruolo che la stessa Camera di commercio si propone di svolgere: «Ne abbiamo discusso in giunta camerale — conferma il presidente della Camera di commercio — e siamo arrivati alla conclusione, nell’interesse della popolazione altoatesina, che la soluzione migliore per tutti, e non solo per l’economia, sarebbe quella di affidare l’aeroporto a investitori privati». Alfred Aberer, segretario generale della Camera di com- mercio, aggiunge: «Per rendere possibile e interessante la partecipazione dei privati occorre una presenza collettiva coordinata nelle future trattative con la Provincia. Vanno chiariti ancora diversi aspetti contrattuali importanti prima di poter realizzare l’affidamento a una cordata di privati».
«L’iter prevede ora l’analisi delle proposte, entro le prossime due settimane, e poi la realizzazione del bando, all’inizio del prossimo anno» riassume l’assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner. «Tre manifestazioni d’interesse sono tante — conclude — e siamo quindi molto soddisfatti dall’esito di questa prima fase».
La dirigente Springer «Ora vanno verificate le possibili condizioni: dalla cessione delle quote all’affitto del ramo d’azienda»