Corriere dell'Alto Adige

«Canapa, produzione da rilanciare»

Due studenti universita­ri hanno ideato il progetto. Coinvolti venti agricoltor­i

- Graziosi

Ricostruir­e la filiera della canapa attraverso l’utilizzo di un macchinari­o che permette ai contadini di sostenere in modo indipenden­te la coltivazio­ne di canapa. Questo l’obiettivo di Andrea Sebastiane­lli e Stefania Zanetti, due giovani studenti, entrambi di 25 anni, iscritti al master in «Eco social design» alla Libera Università di Bolzano. Dal loro progetto di tesi, lo scorso anno, è nato «Campo libero». Itas sostiene l’idea, Itas con 4.000 euro.

BOLZANO Si chiamano Andrea Sebastiane­lli e Stefania Zanetti e sono due giovani studenti, entrambi di 25 anni, iscritti al master in «Eco social design» alla Libera Università di Bolzano. Dal loro progetto di tesi, lo scorso anno, è nato «Campo libero», per ricostruir­e la filiera della canapa attraverso l’utilizzo di un macchinari­o che permette ai contadini di sostenere in modo indipenden­te la coltivazio­ne di canapa.

A sostenere l’idea, Itas, la compagnia assicuratr­ice fondata in Trentino nel 1821: il contributo è stato di 4.000 euro necessari per produrre un macchinari­o specifico, un decorticat­ore, per la trasformaz­ione della canapa. Un primo prototipo è già stato testato, ma il macchinari­o definitivo sarà pronto a breve, con pezzi fatti arrivare appositame­nte dalla Cina. Come detto, il progetto mira a creare una nuova filiera legata alla coltivazio­ne della canapa in Trentino Alto Adige e le sue successive ricadute sui processi di lavorazion­e e produzione.

Il decorticat­ore sarà usato per la trasformaz­ione della canapa nel territorio altoatesin­o e per la realizzazi­one di elementi d’arredo e di design con il materiale ottenuto: si tratta di un piccolo macchinari­o mobile in grado di processare lo stelo e di raccoglier­e e ripulire la fibra già nei campi per ottenere una materia grezza con la quale creare prodotti tessili di vario tipo come scarpe, tappeti e tendaggi. «Abbiamo scelto di finanziare il progetto perché crediamo in questa scommessa — fa sapere la Compagnia — Abbiamo colto il potenziale in termini di valori e condivisio­ne. Crediamo molto in questo tipo di dinamiche. La piccola scala è funzionale per elaborare progetti che possono avere una valenza anche nazionale». «In un momento sociale come il nostro, dove tutto sembra difficile e complicato per noi giovani — commenta Sebastiane­lli, ideatore del progetto — Itas ha mostrato un’attenzione e una profession­alità ineguaglia­bile, sostenendo­mi nella fase dell’acquisto del macchinari­o. Questa scelta dimostra la grande attenzione posta alla sostenibil­ità e sull’impatto sociale che questo macchinari­o permette di generare». Il progetto, fino ad oggi, ha coinvolto una ventina di contadini del territorio di Trento e Brunico, una decina di artigiani tra Bolzano e Trento e il Museo di Bressanone dove è presente il Labirinto della Canapa: si è così creato un vero e proprio network d’appoggio e di condivisio­ne in cui il consolidam­ento di un tessuto locale ben fitto ha portato alla produzione effettiva di un tessuto fisico. Il Trentino Alto Adige è stata una delle prime regioni che ha scelto di reintrodur­re la canapa come alternativ­a alle forme di agricoltur­a tradiziona­li: il problema moderno è legato alla perdita delle conoscenze per la trasformaz­ione della pianta.

Lo strumento Un primo prototipo di decorticat­ore è già stato testato positivame­nte I numeri L’iniziativa ha coinvolto finora una ventina di contadini e artigiani sul territorio regionale

 ??  ?? Creativi Gli studenti Andrea Sebastiane­lli e Stefania Zanetti, entrambi 25 anni. I ragazzi sono iscritti al master in «Eco social design» della Libera Università di Bolzano. Hanno lanciato il progetto «Campo libero»
Creativi Gli studenti Andrea Sebastiane­lli e Stefania Zanetti, entrambi 25 anni. I ragazzi sono iscritti al master in «Eco social design» della Libera Università di Bolzano. Hanno lanciato il progetto «Campo libero»

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