Baratta: «L’Assb è ancora senza cda» Repetto media
L’assessore replica alla richiesta del presidente: sì all’ente di controllo
Nuovo dibattito sulla governance dell’Azienda servizi sociali di Bolzano. In occasione della presentazione del bilancio in consiglio comunale, giovedì sera, infatti, il presidente dell’aula Baratta ha ribadito la necessità di dotare l’Azienda di un cda per «dettare un indirizzo».
L’assessore competente Repetto ha risposto in maniera positiva: si cerca di mediare.
BOLZANO Torna alla ribalta il dibattito sulla governance dell’Azienda servizi sociali di Bolzano. In occasione della presentazione del bilancio in consiglio comunale, giovedì sera, infatti, il presidente dell’aula Silvano Baratta ha ribadito la necessità di dotare l’Azienda di un cda. «L’Assb — ha affermato Baratta nel suo intervento — avrebbe bisogno di un organo con una natura anche politica, che dettasse un indirizzo e che svolgesse una fase di controlli e soprattutto che stesse al di sopra di tutte le funzioni dell’Assb. Credo che questa sia una carenza che paghiamo in molti termini, anche nei termini di conoscenza relativa di ciò che accade nell’ azienda».
L’assessore competente Sandro Repetto ha risposto in maniera positiva, definendo l’Assb «uno dei pilastri dell’amministrazione comunale». Relativamente alle proposte di modifica della governance, ha anticipato: «Stiamo lavorando concretamente per dar vita a un ente di controllo, impropriamente chiamato cda, da introdurre prossimamente. Abbiamo già ipotizzato uno schema e ne parleremo prossimamente in giunta».
Il problema della necessità di dotare l’Assb di un cda si trascina, irrisolto, da anni. L’Azienda servizi sociali è il braccio sociale del Comune. Istituita con legge provinciale, è attiva dal gennaio 1999 e col passare degli anni ha visto costantemente aumentare dimensioni e servizi gestiti: una crescita per certi versi inevitabile, visto l’esplodere di nuove emergenze sociali in città, ultima quella dei profughi. Ormai l’Assb ha un numero di dipendenti quasi pari a quello dell’amministrazione comunale, con bilanci annuali che superano gli 80 milioni di euro. La struttura apicale vede al momento un direttore generale, Michela Trentini, due capi ripartizione e 14 direzioni d’ufficio. Contrariamente a quanto avviene con altre società partecipate con dimensioni minori, per l’Assb non è ancora operativo un consiglio di amministrazione. Questa lacuna ha creato non pochi malumori, tanto che diversi consiglieri comunali hanno lamentato uno «scollamento» tra le scelte della giunta e le azioni portate avanti dall’Azienda.
Il sindaco Renzo Carmaschi, nel programma di coalizione, ha comunque previsto la creazione di un tale organismo, poi confermato anche nelle linee guida di Assb per il 2017. L’altra sera, dunque, è giunta anche la conferma da parte dell’assessore competente Sandro Repetto.
Nel corso della presentazione del bilancio, erano stati forniti i dati dell’attività dell’Assb, dalla direttrice Michela Trentini e dai direttori di ripartizione, Alexej Paoli e Matteo Faifer. Come l’anno precedente, anche nel 2016 l’ambito dedicato agli anziani rappresenta il settore di maggiore spesa (32.609.775 euro, pari al 34,7% del totale), seguito dall’assistenza economico sociale (25.163.937, pari al 26,8%), dal settore dedicato alle persone con disabilità (13.529.120, pari al 14,4%), dall’ambito prima infanzia e famiglia (9.762.679, pari al 10,4%), minori, disagio sociale interventi a favore degli adulti.
I tempi Da anni si attende un organo di verifica Il sindaco lo ha inserito nel suo piano