Troppo organico nel residuo Seab: Bolzano può migliorare
La strategia: informazione e «porta a porta»
«Troppo organico tra i rifiuti del capoluogo». Comune e Seab lanciano una campagna informativa. «I rifiuti organici, se correttamente separati, sono materie prime preziose».
BOLZANO A parecchi anni dall’introduzione della raccolta differenziata nel capoluogo, solo il 57,9% della frazione organica viene recuperata. Non solo: l’analisi merceologica mostra che un terzo esatto dei rifiuti residui (quelli che finiscono al termovalorizzatore) è in realtà «umido» che potrebbe essere recuperato. Questi i dati che hanno spinto Comune e Seab a lanciare una campagna informativa da 90.000 euro. «Dobbiamo far capire ai bolzanini che i rifiuti organici, se correttamente separati, sono materie prime preziose» afferma il presidente di Seab Rupert Rosanelli.
«Cento buone ragioni»: è il nome della nuova campagna di sensibilizzazione, ideata in collaborazione con lo studio Granit di Merano e realizzata insieme al fotografo Pierluigi Macor di Zurigo. Protagonisti semplici cittadini, che hanno «regalato» a Seab gli slogan da loro stessi coniati sulla raccoilta differenziata: «Perché è facile sostenere l’ambiente», perché ogni piccolo contributo conta», «perché dona energie». Le facce dei testimonial, scelti dopo apposito casting, compariranno a partire da metà ottobre su cartelloni affissi in formato «bigprint» in tutta la città (non mancheranno manifesti retro-illuminati alle pensiline degli autobus).
La campagna sarà incentrata sul tema dei rifiuti organici. Una scelta tutto meno che casuale: secondo uno studio commissionato da Seab nel 2016, a Bolzano è stato conferito con la differenziata il 71,6% della carta, l’86,2% degli imballaggi in vetro e metallo e il 90,8%, mentre per i rifiuti organici la percentuale è risultata appena del 57,9%. «Si rende necessario un intervento in questo settore — commentano all’unisono l’assessora comunale all’ambiente Marialaura Lorenzini e il presidente Rosanelli —. Stiamo cercando di convincere i cittadini che è un peccato che così tanto organico finisca nel residuo, visto che i rifiuti umidi, correttamente separati, sono materie prime preziose».
Tra i motivi che tengono «bassa» la quota dell’organico, il fatto che in molti condomini del centro storico la raccolta dell’umido non è di fatto mai partita. «Nei prossimi mesi — riprende Lorenzini — attueremo il piano predisposto con il consulente Marco Ricci, che introduce una sorta di “porta a porta”. Mi piace sottolineare che sono proprio i residenti del centro, in molti casi, a insistere per poter fare la raccolta dell’organico. Presto saremo in grado di accontentarli».
Nel lfrattempo la campagna pubblicitaria (90.000 euro il budget complessivo) continuerà con nuovi slogan e immagini dedicati ad altre categorie di rifiuti, come la plastica. I dati relativi a quest’ultimo materiale, non da oggi, sono discreti a livello quantitativo ma pessimi dal punto di vista della qualità: su 100 kg di plastica, 57 finiscono nel bidone dell’indifferenziato, solo 25,7 vengono correttamente smaltiti nelle campane blu, mentre oltre 17 kg risultano «impurità» che rendono più problematico e costoso il riciclo.
Da segnalare anche l’inversiopne di tendenza sulla quantità totale di rifiuti prodotti: quasi 1.000 tonnellate in più tra il 2015 e il 2016. «Un dato legato anche alla ripresa economica, ma che comunque mi preoccupa non poco» ammette Lorenzini. Presente alla conferenza stampa anche il sindaco Renzo Caramaschi, preoccupato per i rifiuti abbandonati nelle isole ecologiche. «Presto entreranno in funzione le foto-trappole» promette.