Passeggiata per la legalità «Pene certe»
Circa 150 persone hanno partecipato ieri alla «Passeggiata della legalità» tra il parco della stazione e i palazzi provinciali. Molti gli esponenti del centrodestra: «Pene certe per chi delinque».
BOLZANO Circa 150 persone hanno aderito ieri sera alla manifestazione «Il percorso della legalità» che vedeva tra i maggiori organizzatori Marco Galateo, Barbara Pegoraro, Diego Salvadori, Enrico Lillo e Alessandro Urzì, tutti esponenti del centrodestra.
Il percorso era molto semplice: partenza dai giardini del parco della Stazione, attraversamento degli stessi giardini e arrivo in piazza Magnago. Non sono mancati una decina di manifestanti «Antifa» che hanno accolto il corteo al grido di «Volete la certezza della pena, e fate pena».
Presenti i consiglieri comunali di Casapound, Maurizio Puglisi Ghizzi, Andrea Bonazza e Sandro Trigolo. Spiccava l’assenza totale di rappresentanti della Lega.
«Sono scesa in piazza perché non mi sento più sicura di uscire nel tardo pomeriggio — racconta una signora anziana — abito sopra il centro Trevi e la sera sotto casa ci sono i bivacchi. Non posso nemmeno frequentare la parrocchia. Non se ne può più». Una volta arrivati in piazza Magnago parlano alla gente Galateo, Urzì, Lillo e Salvadori.
«Non è possibile che in Italia non ci sia certezza della pena e che un delinquente esca di galera dopo pochi anni — ha affermato Galateo — oggi abbiamo iniziato una raccolta firme per chiedere la certezza della pena per poi portare queste firme in Parlamento. Oggi sono scesi in piazza numerosi esponenti politici che si sono privati dei loro simboli politici e lo hanno fatto per dare visibilità al tema. Questo è un sacrificio perché chi vive di politica, vive di visibilità e va apprezzato». Galateo ha ringraziato poi i membri di Casapound: «La Piazza deve essere il luogo della vita sociale, oggi invece si ha paura di uscire di casa. Una volta questa paura l’avevano le signore, oggi tutti. Siamo qui di fronte al palazzo del Consiglio dove si dovrebbe rispettare le leggi, ma dove ci sono persone che vanno a commemorare dei terroristi».