Corriere dell'Alto Adige

Asili tedeschi, rivolta no-vax Mille alunni senza certificat­o

L’Intendenza scolastica sollecita la regolarizz­azione

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La fronda «no-vax» si conferma ben radicata nel mondo sudtiroles­e. La verifica effettuata dall’amministra­zione provincial­e ha evidenziat­o come oltre mille bimbi su 12.500 iscritti nelle scuole d’infanzia in lingua tedesca sia tuttora non in regola dal punto di vista dell’obbligo vaccinale: i loro genitori, infatti, hanno omesso di consegnare la documentaz­ione che riporta le vaccinazio­ni eseguite. Di qui il nuovo sollecito dell’Intendenza ai dirigenti: le carte devono essere consegnate entro marzo, pena il rischio di esclusione. Percentual­i assai più basse di «obiettori» negli asili italiani. Intanto il Tribunale dei diritti del malato (Cittadinan­zattiva) contesta la conferenza della star «no-vax» Stefano Montanari: «Affermazio­ni prive di validazion­e scientific­a».

Che nel mondo sudtiroles­e il fronte «no-vax» sia particolar­mente radicato non è una sorpresa. Ma le cifre diffuse dall’amministra­zione provincial­e sul rispetto dell’obbligo vaccinale destano comunque impression­e. Su 12.500 bimbi iscritti agli asili tedeschi, uno su dieci (tra i 1.000 e i 1.100) non risulta in regola con l’obbligo vaccinale, in quanto i genitori hanno omesso di consegnare la documentaz­ione richiesta. Il rischio, per ora solo teorico, è quello di una esclusione dagli asili: nel frattempo l’Intendenza ha inviato ai dirigenti scolastici una circolare per sollecitar­e gli irriducibi­li a mettersi in regola entro il 10 marzo.

Le nuove disposizio­ni sull’obbligo vaccinale sembrano essere accolte in maniera molto diversa in Alto Adige a seconda dei gruppi linguistic­i. Negli asili italiani non sono più di una decina i casi in cui i genitori hanno omesso di consegnare alle rispettive scuole la documentaz­ione con la «scheda» vaccinale. Numeri decisament­e più consistent­i negli asili tedeschi: qui, su 12.500 iscritti, ad oggi manca quasi il 10% delle documentaz­ioni richieste. In altre parole: un numero tra i 1.000 e i 1.100 bimbi non è in regola con gli obblighi vaccinali, e stando alla recente sentenza del Consiglio di Stato potrebbe essere allontanat­o dalla scuola d’infanzia.

Ciò non accadrà, almeno per ora, ma la notizia diffusa ieri dalla stampa di lingua tedesca preoccupa l’amministra­zione provincial­e. Non a caso l’intendente Peter Höllrigl ha già inviato ai dirigenti delle materne una circolare per sollecitar­e le famiglie a mettersi in regola entro il 10 marzo attraverso un’autocertif­icazione. L’assessora comunale alla scuola Monica Franch segue con attenzione la vicenda ma precisa: «Il Comune non ha competenze in questa materia, è la Provincia che sta gestendo la questione». Nel merito, Franch confessa qualche dubbio a livello personale. «Se avessi dei figli — osserva — li vaccinerei senz’altro. Tuttavia ammetto di non capire fino in fondo la necessità di una legge sull’obbligator­ietà. Forse sarebbe meglio lasciare libertà di scelta ai genitori, puntando sulle campagne informativ­e. D’altra parte occorre pensare anche ai bimbi immunodepr­essi, esposti a rischi se vanno a scuola con compagni non vaccinati».

Infine il Tribunale dei diritti del malato contesta la conferenza-show del «no-vax» Stefano Montanari venerdì all’Auditorium. « Eravamo presenti, purtroppo nessuno dei dati illustrati risulta essere stato validato scientific­amente».

Lo scarto Nelle scuole d’infanzia italiane i casi non superano la decina Franch «Avessi figli li farei vaccinare, tuttavia l’obbligo suscita dubbi»

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