«Josef Mayr-Nusser» Colui che disse no a Hitler
La morte piuttosto che giurare fedeltà al Fuhrer, così Josef Mayr-Nusser grida la sua obiezione di coscienza di cristiano alla dittatura nazista. Altoatesino, padre di famiglia e responsabile dei giovani di Azione cattolica, Josef era stato obbligato ad arruolarsi nelle SS: il suo rifiuto viene punito col campo di concentramento di Dachau. Morirà il 24 febbraio 1945. Il 18 marzo di quest’anno, 2017, viene beatificato nel Duomo di Bolzano e la ricorrenza liturgica cadrà il 3 ottobre. «Dare testimonianza è oggi la nostra unica arma, la più potente, un’arma abbastanza strana. Non spada, non violenza, non denaro (...) ci è necessario per costruire il regno di Cristo sulla terra», scriveva il 15 gennaio 1938 sulla rivista
Jugendwacht. A descrivere la figura di Josef Mayr è Francesco Comina, coordinatore del Centro per la pace di Bolzano, in Josef MayrNusser, l’uomo che disse no a Hitler (Il Margine, pp. 188, euro15): un libro pensato soprattutto «per i giovani in tempo di crisi perché sappiano mantener fede al sogno di una società libera, democratica e solidale».