Profugo minorenne aggredito sul bus Spunta il coltello, paura a Merano
L’episodio tra Sinigo e Merano. La vittima è un minore solo accolto in famiglia
Insulti, minacce e perfino un coltello. È accaduto su un bus della Sasa tra Sinigo e Merano, dove un profugo minorenne, che era in compagnia di un amico, è stato preso di mira da un uomo, un cittadino italiano con vari precedenti. L’autista ha chiamato i carabinieri.
BOLZANO Dopo il profugo minorenne preso a sassate da un compagno di scuola in un parco di Bolzano, sabato scorso si è registrato il secondo episodio a sfondo razzista, nel giro di pochi giorni, a danno di un altro profugo non ancora maggiorenne e attualmente accolto presso una famiglia a Merano.
Il fatto è avvenuto intorno alle 23, a bordo di un bus della Sasa che da Sinigo era diretto proprio nella città del Passirio: il ragazzo era in compagnia di un amico e stava rientrando a casa dopo aver assistito a una partita di calcio. Sul bus, sempre a Sinigo, sale anche un uomo, a quanto risulta un cittadino italiano già noto alle forze dell’ordine, che ha subito iniziato a prendere di mira i due giovani, insultandoli pesantemente per il colore della pelle.
«Che fai? Vuoi chiamare un’altra scimmia?», si sente urlare l’uomo in un video girato da uno dei due ragazzi mentre avveniva il diverbio. All’inizio del filmato, peraltro, il soggetto, nella foga della discussione, ricorda minaccioso ai due che ha già fatto qualche anno di carcere e non ha paura di farne degli altri. Sulle prime, comunque, i due giovani fanno finta di niente. Poi, però, l’uomo coinvolge nel diverbio un amico incontrato sul bus e gli insulti proseguono, facendosi sempre più pesanti. I due accennano qualche rispostaccia per controbattere, ma lui non accenna a smettere: «Qua siamo italiani, ve la facciamo vedere noi chi siamo», ripete. «Voi siete africani schifosi», rincara la dose. Il filmato si interrompe poi bruscamente in quanto l’uomo, accorgendosi delle riprese, intima, con ulteriori minacce, di mettere via il cellulare.
Intanto, però, l’autista del bus, accortosi di quanto stava accadendo, ha subito chiamato il controllore, il quale, tentando di calmare gli animi, ha poi allertato i carabinieri della compagnia di Merano, giunti successivamente alla fermata del bus. Gli altri passeggeri, per sicurezza, sono stati fatti scendere prima mentre i quattro coinvolti sono rimasti all’interno del bus a porte chiuse in attesa delle forze dell’ordine.
«Da quello che mi ha raccontato il ragazzo pare che l’uomo a un certo punto abbia anche tirato fuori un piccolo coltello, minacciando i due. Fortunatamente uno dei presenti lo ha poi dissuaso e l’uomo ha messo da parte la lama, pur continuando a ricoprire i ragazzi di pesanti ingiurie», riferisce Ivo Passler, cittadino impegnato nel volontariato con i richiedenti asilo e che conosce bene la giovanissima vittima. I carabinieri hanno poi identificato i due soggetti, che a quanto sembra sono entrambi già ampiamente noti alle forze dell’ordi- ne.
Al corrente dell’episodio anche il presidente della Sasa Stefano Pagani: «Non so nello specifico cosa sia accaduto e cosa abbia portato al diverbio, comunque l’autobus è videosorvegliato e l’autista ha subito avuto il supporto del controllore e dei carabinieri, dunque tutto quello che era possibile fare è stato fatto».
Intanto, però, l’episodio ha destato amarezza e sconcerto soprattutto nel mondo dei volontari. Lo stesso Passler si chiede: «Viene da chiedersi se tutta questa indifferenza dei passeggeri sia dovuta al colore della pelle dei due ragazzi, visto che nessuno, a parte l’autista, mi risulta abbia preso le loro difese».