Emergenza freddo, tempi stretti Si parte con i container ai Piani
Emergenza senzatetto Container nel rione Piani
Tra pochi giorni la giunta comunale sceglierà la nuova struttura destinata al servizio «emergenza freddo» a Bolzano Sud. Dato il tempo necessario per sistemare lo stabile, dal 15 novembre, si partirà in via provvisoria, allestendo ai Piani, container sufficienti a ospitare un centinaio circa di senzatetto. «Una scelta obbligata, aspettando la nuova struttura» — ha spiegato il sindaco Caramaschi. Widmann gelido: «Prendiamo atto, ma sarà un nuovo aggravio per il quartiere».
BOLZANO Entro una settimana la giunta comunale sceglierà la nuova struttura destinata al servizio «emergenza freddo» a Bolzano Sud. Ma come dimostrano casi analoghi in passato, ci vorrà tempo per arredare e mettere a norma lo stabile. Per questo, dal 15 novembre, si partirà in via provvisoria allestendo ai Piani (zona Magazzini generali) container sufficienti a ospitare un centinaio circa di senzatetto. «Una scelta obbligata, in attesa della nuova struttura cher sarà utilizzata anche dopo l’inverno» spiegano il sindaco Renzo Caramaschi e l’assessore Sandro Repetto. «Prediamo atto, anche se ciò comporta un aggravio ulteriore per un quartiere già in difficoltà» commenta il presidente della circoscrizione Armin Widmann.
Una corsa contro il tempo. Il servizio «emergenza freddo», destinato non solo ai clochard classici ma anche ai migranti «fuori quota», non verrà più ospitato come lo scorso anno all’ex Alimarket di via Gobetti. La Provincia, che gestisce il centro per profughi «ufficiali», vuole infatti evitare un’eccessiva concentrazione in una struttura già affollata da centinaia di richiedenti asilo. Per questo il Comune sta cercando da tempo una struttura da acquisire in proprietà e destinare in via permanente al servizio. La prima fase del bando si è conclusa con la raccolta di diverse «manifestazioni d’interesse». Ora la giunta sta valutando fra queste le strutture più idonee: in particolare gli occhi sono ora puntati su uno stabile della zona produttiva in grado di offrire un ricovero notturno per 80-120 persone, e nei prossimi 7-10 giorni dovrebbe essere annunciato l’accordo.
Già, ma i tempi? La recente esperienza di maso Zeiler a Gries (che ospita famiglie di richiedenti asilo) dimostra che tra il dire e il fare possono trascorrere mesi. Di qui la necessità di una soluzione tampone, con container da allestire nella zona dell’ex sede degli alpini in via Macello. «Per il nuovo stabile serviranno interventi di manutenzione e adattamento alle nuove funzioni — calcola Repetto, chiamato “al volo” da Caramaschi in conferenza di giunta — che probabilmente non ne permetteranno l’impiego già questo inverno. Vogliamo però rassicurare la popolazione residente: ai Piani ci saranno tutte le condizioni affinché il centro “emergenza freddo” possa essere utilizzato in piena sicurezza e questo, anche sulla base all’esperienza maturata lo scorso anno». Previsto a questo proposito l’impiego di guarde giurate per la vigilanza».
Il quartiere Piani, dunque, si ritrova una volta di più a farsi carico di una struttura sociale. «Dal punto di vista tecnico — commenta il presidente del rione Widmann — capiamo le esigenze del Comune: la zona dei Mgazzini è dotata di allacciamenti ed è già stata adibita allo scopo in passato. Certo i residenti della zona non faranno i salti di gioia: a pochi metri di distanza c’è il centro profughi ex Gorio, e al parco Premstaller dobbiamo gestire problemi di convivenza non sempre facili da risolvere. Speriamo che in futuro il piazzale non sia abbandonato a se stesso come ora, ma ospiti funzioni utili per il quartiere».
Il quartiere Widmann: «Capiamo le esigenze comunali, ma è l’ennesimo carico sociale per il rione»