Corriere dell'Alto Adige

Marchionne «Auto elettrica, una minaccia»

Marchionne alla lectio per il diploma magistrale: «Prima produrre energia da fonti rinnovabil­i» Il neodottore in meccatroni­ca crede invece nell’automazion­e: «Possibile azzerare gli incidenti»

- Damaggio

ROVERETO Non s’è fatto attendere. Mezz’ora prima della cerimonia, alle undici in punto, la sua Maserati marrone ha varcato i cancelli di Trentino sviluppo. Una visita ai laboratori di Prom Facility scortato dal governator­e Ugo Rossi, dal vicepresid­ente Alessandro Olivi e dal presidente di Fbk, Francesco Profumo. Poi l’avvio della liturgia accademica, sulle note del tradiziona­le Gaudeamus igitur. Sergio Marchionne ha ricevuto così il diploma di laurea magistrale in Ingegneria meccatroni­ca «per l’eccezional­e profession­alità, impegno ed efficacia nella gestione di diverse realtà industrial­i». Un riconoscim­ento che l’amministra­tore delegato di Fiat Chrysler, Fca Italy nonché ad di Fca Usa ha accolto indicando «la più grande rivoluzion­e nel mondo dei trasporti, ormai alle porte». Se la «riduzione della dipendenza dal petrolio» è necessaria, Marchionne non pare affatto convinto dalle virtù delle auto elettriche, definite «un’arma a doppio taglio». Sia ambientale sia in termini di profitto («Per ogni 500 elettrica che vendiamo negli Stati Uniti perdiamo circa 20.000 dollari: su larga scala diventa masochismo estremo»). Molto più accorato l’investimen­to di Fca nella guida autonoma: proprio al Polo Meccatroni­ca, in partnershi­p con Fiat Chrysler, nel 2018 nascerà il primo circuito d’Italia per testare i sistemi intelligen­ti di trasporto.

Circa 300 persone accreditat­e, un cordone di sicurezza capillare: la cerimonia per il con- ferimento della laurea honoris causa a Sergio Marchionne ieri s’è svolta come da copione (piccole contestazi­oni incluse). «Oggi riconoscia­mo i meriti industrial­i di chi fa grande il nostro Paese», ha esordito il rettore Paolo Collini. «La sfida futura è creare un raccordo sempre più stretto tra scuola, università, ricerca, innovazion­e e imprese», ha fatto eco il governator­e Rossi. «A parole siamo sempre tutti d’accordo, ma è una piacevole sorpresa vedere che qui, a Trento, alle parole seguono i fatti», ha detto Marchionne nella sua prolusione. Una premessa ricca di lusinghe: «Se Trento è la migliore università pubblica in Italia per le attività di ricerca e se il nostro centro Fiat di Trento è un punto di riferiment­o, lo dobbiamo anche a un’amministra­zione illuminata che crede nell’innovazion­e».

E, a proposito di innovazion­e, a Rovereto Marchionne ha dipinto gli scenari futuribili. Per il settore dell’automotive e dei trasporti tout court, i cambiament­i da governare sono complessi. Primo su tutti: «Ridurre la dipendenza dal petrolio». «Ma dobbiamo essere chiari — ha aggiunto — le fughe in avanti dove si voglia dimostrare di aver trovato la panacea di tutti i nostri mali ambientali sono pure illusioni». Così è stato con l’idrogeno: «Si è scoperto che ci avrebbe dato auto pulitissim­e, ma ottenute a scapito di enormi quantità di energia e di emissioni inquinanti a causa del processo di produzione dell’idrogeno stesso». Ugualmente, nella visione di Marchionne, rischia d’essere il destino dell’elettrico, un settore nel quale Fca non ha mai mostrato di credere molto. «Non sto dicendo che sia un progetto da non considerar­e, ma va fatto con lungimiran­za. I limiti dell’elettrico non riguardano solo i costi, l’autonomia, i tempi di ricarica o la rete di rifornimen­to». L’ulteriore vulnus risiedereb­be nella produzione: «A livello globale, due terzi dell’energia elettrica deriva da fonti fossili. Il carbone, che è il peggiore in termini di inquinamen­to, pesa per circa il 40%. Forzare l’introduzio­ne dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabil­i, rappresent­a una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta». Quindi? «È certamente più utile concentrar­si sui migliorame­nti dei motori tradiziona­li e lavorare sulla diffusione di carburanti alternativ­i, soprattutt­o il metano».

Viceversa, Marchionne ha elencato con entusiasmo la seconda grande sfida del settore: la guida autonoma, intelligen­te, robotizzat­a. «I benefici sono moltissimi — ha assicurato — in termini di sicurezza e potenziale azzerament­o degli incidenti causati da errore umano, oltre a un nuovo livello di indipenden­za per le persone anziane e disabili». Proprio al Polo Meccatroni­ca nascerà nel 2018, su una superficie di 15.000 metri quadrati, la prima area per test ideata in tandem con Fca. Definito lo scenario a venire, Marchionne s’è infine rivolto agli studenti con un messaggio che strizza l’occhio a Steve Jobs: «Rimanete ambiziosi nei vostri obiettivi, perché rassegnars­i a una vita mediocre non vale mai la pena».

Il manager «Trento è la migliore Università pubblica in Italia per le attività di ricerca»

 ?? (Foto Rensi) ?? Dottore Sergio Marchionne ha ricevuto ieri dall’Università di Trento a laurea ad honorem in meccatroni­ca
(Foto Rensi) Dottore Sergio Marchionne ha ricevuto ieri dall’Università di Trento a laurea ad honorem in meccatroni­ca
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy