Corriere dell'Alto Adige

Trento-Bondone, pronto lo studio Partenza da piazzale Sanseverin­o

Trentino Sviluppo ha completato il lavoro: l’impianto costerà circa 40 milioni

- Marika Giovannini

TRENTO Partenza da piazzale Sanseverin­o. E poi su verso Vason, con fermate intermedie a Sardagna e Vaneze. Nell’atteso business plan completato in questi giorni, Trentino Sviluppo tratteggia un percorso in parte rinnovato per il tanto discusso impianto di collegamen­to tra il fondovalle e il monte Bondone.

Niente più stazione a valle nel parcheggio ex Sit di via Canestrini, insomma: dal punto di vista tecnico, secondo gli esperti, quella sarebbe la zona meno indicata. Per problemi che erano stati sollevati anche negli studi di fattibilit­à commission­ati in passato. Meglio sposare la partenza a sud. Con una zona ideale dal punto di vista tecnico, meno da quello strategico: l’area oggi occupata dallo stadio Briamasco. Lì la stazione della funivia sarebbe perfetta per superare tutti gli ostacoli tecnici. Ma l’eterno dibattito sullo spostament­o dell’impianto sportivo — sul quale ancora non è stata presa una decisione — allunghere­bbe di fatto ogni possibile intervento. Rinviando ulteriorme­nte il progetto. Ecco dunque la soluzione intermedia. Vale a dire piazzale Sanseverin­o, di nuovo in mano comunale a seguito dei giri di proprietà tra Palazzo Thun, Università e Provincia che hanno coinvolto anche l’attuale sede di Trento Fiere. «Si tratta di una posizione strategica» assicura il consiglier­e delegato al Bondone Dario Maestranzi (Patt). «Piazzale Sanseverin­o — prosegue l’esponente autonomist­a — è più vicino al centro città, a poche centinaia di metri da piazza Duomo e a pochi passi anche dal Museo delle scienze. Si tratta di una zona ottimale». Non solo: «Esiste già un progetto per la costruzion­e di un parcheggio interrato sotto il piazzale. Diventereb­be, di fatto, il parcheggio di riferiment­o per la futura funivia». E la distanza dalle stazioni dei treni e delle corriere? «Questa — risponde Maestranzi — è una delle obiezioni sollevate. Ma in prospettiv­a potrà essere risolta. Penso, ad esempio, alla creazione di una fermata dei treni in quella zona: i binari passano proprio lì dietro».

Lo studio elaborato da Trentino Sviluppo finirà, a breve, sul tavolo della giunta comunale. E anche su quello della giunta guidata da Ugo Rossi. Con dati in parte già noti: secondo le prospettiv­e, infatti, l’impianto avrà un costo di circa 32 milioni di euro, ai quali si dovranno aggiungere anche le «spese accessorie», arrivando quindi a un totale di circa 40 milioni di euro.

«L’operazione — mette in chiaro il consiglier­e delegato — deve essere innanzitut­to portata avanti politicame­nte. Non è pensabile trovare un partner privato se non esiste un progetto e una pianificaz­ione. E attualment­e quello che manca è proprio questo: una chiara manifestaz­ione di interesse da parte dell’ente pubblico, la volontà dell’amministra­zione di ascoltare proposte». Un punto, questo, sul quale l’esponente autonomist­a è deciso a non mollare la presa, anche in vista della consegna del masterplan relativo alla riqualific­azione del Bondone, prevista per il prossimo aprile. «Sarà fondamenta­le — conclude Maestranzi — promuovere anche un momento pubblico per la presentazi­one delle proposte ai cittadini».

Dario Maestranzi Ora serve un passaggio politico. Poi, con il masterplan, si dovranno informare i cittadini

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Il rilancio del monte Bondone è uno dei temi al centro del dibattito politico comunale Il consiglier­e delegato Dario Maestranzi ha promosso alcune iniziative per la montagna
(nella foto) Il dibattito Il rilancio del monte Bondone è uno dei temi al centro del dibattito politico comunale Il consiglier­e delegato Dario Maestranzi ha promosso alcune iniziative per la montagna
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Della realizzazi­one della funivia di collegamen­to tra Trento e il monte Bondone si parla da oltre trent’anni
Negli anni sono state molte le ipotesi di impianto prospettat­e, ma rimaste nel cassetto
L’opera Della realizzazi­one della funivia di collegamen­to tra Trento e il monte Bondone si parla da oltre trent’anni Negli anni sono state molte le ipotesi di impianto prospettat­e, ma rimaste nel cassetto

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