Corriere dell'Alto Adige

Cercidiphy­llum japonicum Ossia l’albero del caramello

- Di Martha Canestrini

Le sue foglie in autunno si colorano di giallo, arancio e scarlatto e profumano di zucchero caramellat­o. È un albero di media-piccola taglia, il suo nome è Cercidiphy­llum japonicum. Assomiglia all’albero di Giuda, Cercis siliquastr­um; mentre però l’albero di Giuda ha il suo momento glorioso in primavera, quando il legno dei suoi rami si ricopre di fiori rosso fucsia, il Cercidiphy­llum, l’albero del caramello, diventa bellissimo in autunno, quando le sue foglie a forma di cuore si colorano: la sommità dell’albero si tinge di scarlatto, a metà le foglie sono arancio, i rami più bassi giallo pulcino. Conviene dunque collocarlo in un punto visibile da casa, per ammirarlo, creando un punto focale in fondo a un prato (come consiglia la floricultu­ra Fessia di Dorzano a Biella). Ha in Trentino e in buona parte del Sudtirolo un unico neo: ama terreni acidi come i rododendri e le azalee.

Questo riduce di molto le zone in cui potrebbe prosperare e mostrarsi dal suo lato migliore. Ne ho visti alcuni ai giardini di Trauttmans­dorff a Merano, un terreno a base di porfido, come parte delle montagne che circondano il giardino; pare non crei difficoltà alle piante. Sospetto però che i giardinier­i aggiungano due volte all’anno del ferro attorno alle radici. Non amano i calori estivi che superano i 30 gradi, sono alberi adatti per zone alte. Gli esemplari giovani vanno riparati dal freddo con cannicciat­e per 3-4 anni. Dopo questo periodo, avendo sviluppato numerose radici nuove, e corteccia e rami si sono adattati, resistono bene fino a 25 gradi sotto lo zero. Nei primi anni, come tutte le piante appena messe a dimora, vanno bagnati con regolarità. La pianta è sensibile alla siccità, perché nei luoghi di origine, Cina e Giappone, cresce in zone dove piove sovente. Ovviamente gli alberi del caramello si possono acquistare in vaso, un esemplare di circa due metri costa più o meno sugli 80 euro. Se lo compriamo invece a radice nuda, in primavera, ne avremmo diversi vantaggi: la buca non deve essere così grande come per un esemplare acquistato in vaso, basta fare uno scavo in misura del diametro delle radici. Non servono terricci arricchiti, basta la terra di scavo per riempire nuovamente la buca. A queste condizioni la pianta si adatta meglio, non è viziata dalle inevitabil­i concimazio­ni avute in vivaio, deve immediatam­ente darsi da fare emettendo nuove radici senza aiuti esterni. Questo vale per qualsiasi albero o cespuglio, rosai compresi, che si vogliono sistemare in giardino. Un’unica attenzione: il colletto del tronco, da dove si diramano le radici, di qualsiasi albero sia quelli da frutto sia ornamental­i, non deve essere coperto con la terra. L’albero potrebbe anche morirne.

angolodeig­iardini@gmail.com

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