Profughi, 223 posti Comuni mobilitati
Accoglienza: chiusi i termini
Sono sei, infatti, i comprensori altoatesini che hanno presentato i progetti per aderire al sistema nazionale per la protezione di richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) e saranno complessivamente 223 i profughi che potranno beneficiare dei posti di seconda accoglienza . I Comuni interessati sono 85. «Lo Stato si assume il 95% delle spese — ricorda il presidente del Consorzio dei Comuni, Schatzer — i Comuni il resto». L’obiettivo è quello di raggiungere una ripartizione sul territorio pari a 3,5 richiedenti asilo ogni 100 abitanti. Il sistema prevede che i Comuni possano anche accogliere gruppi più piccoli di richiedenti asilo da 5 sino a 15 persone.
BOLZANO Lo Sprar, a livello locale, prende forma sempre più concreta: sono sei, infatti, i comprensori altoatesini che hanno presentato i progetti per aderire al sistema nazionale per la protezione di richiedenti asilo e rifugiati.
Saranno complessivamente 223 i profughi che potranno beneficiare dei posti di seconda accoglienza offerti dai comprensori altoatesini: sono 85, infatti, i Comuni che hanno deciso di aderire al programma Sprar, il cui bando è scaduto lo scorso 30 settembre: i progetti, che sono tutti rivolti all’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo, il prossimo mese saranno valutati a Roma, con avvio operativo nel gennaio 2018. «Lo Stato si assume il 95% delle spese — ricorda il presidente del Consorzio dei Comuni, Andreas Schatzer — i Comuni si devono assumere il restante 5%». L’obiettivo è quello di raggiungere una ripartizione sul territorio pari a 3,5 richiedenti asilo ogni 100 abitanti.
Come oramai noto, il sistema statale Sprar prevede che i Comuni, singolarmente o in associazione, prendano l’iniziativa di trovare un edificio adeguato per l’accoglienza dei richiedenti asilo e che presentino un progetto direttamente allo Stato unitamente ad un’apposita organizzazione che si occupa della gestione. Questa partecipazione volontaria viene finanziata dallo Stato con un importo massimo di 35 euro a testa al giorno. Il siSprar stema prevede che i Comuni possano anche dare sistemazione ed accogliere gruppi più piccoli di richiedenti asilo — da 5 sino a 15 persone— : questa opportunità è particolarmente interessante per comuni di piccole e medie dimensioni.
Come aveva sottolineato la Provincia qualche tempo fa, nel caso in cui un Comune altoatesino prenda parte al programma, viene escluso da ulteriori assegnazioni previste nell’ambito dell’accordo tra Provincia e Commissariato del Governo.
A conclusione del bando, a guidare la classifica, con 50 posti, il Burgraviato, seguito dalla Bassa Atesina con 49, Salto Sciliar con un’altra quarantina di posti, una trentina di posti in Val Pusteria, con la Valle Aurina in testa. E ancora: 26 posti disponibili in Val Venosta, mentre l’Alta Valle Isarco ha deciso di passare il giro. A Bolzano una ventina i posti dovrebbero aprirsi per i minori non accompagnati. L’obiettivo è anche quello di decongestionare il capoluogo, dove sono bloccati, in prima accoglienza, quasi la metà dei richiedenti asilo.
Si riflette intanto sulle misure da prendere verso chi non ha ancora aderito. «Non sappiamo ancora se si tratterà di una sanzione per quelli che non partecipano — spiega Schatzer — o un premio per quelli che partecipano con un numero anche più alto del dovuto». «L’arrivo dei profughi deve essere vissuto come un’opportunità, non come un problema» — aveva sottolineato il commissario del Governo, Vito Cusumano: un messaggio che dev’essere arrivato forte e chiaro alle amministrazioni locali dato che, in poco più di cinque mesi, le adesioni al programma di accoglienza sono più che raddoppiate, passando da 40 a 85.
La decisione Schatzer: «Stiamo valutando le misure da adottare verso chi non si è fatto avanti»