Sad, la sfida «Compriamo le azioni Sasa»
Passaggio del 18% alla Provincia, il direttore Vettori rilancia: «Offriamo un milione in più»
Colpo di scena nella partita sui trasporti pubblici che vede in campo Provincia, Comuni, Sasa e Sad. Quest’ultima società, tramite una lettera firmata dal direttore Vettori, presenta un’offerta di acquisto per il 18% delle quote Sasa: la cifra messa sul tavolo è di 1,5 milioni, vale a dire un milione esatto in più rispetto alla somma offerta dalla Provincia per lo stesso «pacchetto». Evidente il tentativo di scompaginare lo schema che prevede l’affidamento in-house del servizio di trasporto urbano a Sasa.
BOLZANO Nuovo colpo di scena nella partita sui trasporti pubblici che vede in campo Provincia, Comuni, Sasa e Sad. Quest’ultima società, tramite una lettera firmata dal direttore generale Mariano Vettori, presenta un’offerta di acquisto per il 18% delle quote Sasa: la cifra messa sul tavolo è di 1,5 milioni di euro, vale a dire un milione esatto in più rispetto alla somma offerta dalla Provincia per lo stesso «pacchetto». Evidente il tentativo di scompaginare lo schema che prevede l’affidamento in-house del servizio di trasporto urbano a Sasa. Ma il sindaco Renzo Caramaschi tira dritto: «Questa non è una cessione di quote, ma un aumento di capitale che permette l’ingresso della Provincia. Siamo noi a decidere chi far entrare, certo non una società privata come Sad che pregiudicherebbe l’affidamento senza gara del servizio».
La coppia al vertice di Sad (il direttore Vettori e l’amministratore delegato Ingemar Gatterer) non lascia nulla d’intentato nel braccio di ferro innescato con Provincia e Comune. Com’è noto, la società privata da un lato mira a riottenere la concessione del trasporto extraurbano con la formula del «Ppp», dall’altro contesta l’affidamento diretto delle linee urbane a Sasa da parte del Comune. Di qui l’offerta di 1,5 milioni per acquisire il 18% di Sasa, già offerto dal Comune alla Provincia come presupposto per la successiva assegnazione in-house. In copia alla lettera Vettori mette anche la Corte dei conti. Ma Caramaschi è sereno: «Mi sembra una proposta chiaramente strumentale, volta solo a ostacolare l’affidamento in-house del servizio Sasa. Noi andiamo avanti».