Corriere dell'Alto Adige

Banca d’Italia esamina l’istanza delle Raiffeisen

Già presentata tutta la documentaz­ione. La Banca d’Italia adesso ha quattro mesi per rispondere Contratto di coesione, peserà lo scoring delle singole filiali. Grüner: «Pronti a partire entro luglio»

- Silvia Fabbi

Sono maturi i tempi per la nascita del gruppo unico delle Raiffeisen. Dallo scorso 22 settembre la documentaz­ione è nelle mani della Banca d’Italia, che ha 120 giorni di tempo per rispondere.

BOLZANO I tempi per la nascita del gruppo unico delle Raiffeisen dell’Alto Adige sono ormai maturi. Dallo scorso 22 settembre la documentaz­ione è nelle mani della Banca d’Italia, che ha ora 120 giorni di tempo per rispondere, accettando l’architettu­ra disegnata per il gruppo unico dal contratto di coesione e dal contratto di garanzia oppure richiedend­o ulteriori integrazio­ni e chiariment­i. Ma in casa Cassa Centrale Raiffeisen si dicono fiduciosi, anche alla luce degli incontri informali che da oltre un anno si susseguono tra futura dirigenza del gruppo e lo staff della Banca d’Italia. «Se le cose procederan­no secondo le previsioni, entro il 1 luglio 2018 saremo pronti a partire, in linea con la richiesta della stessa Bankitalia, che ha auspicato che anche i gruppi romano e trentino si adoperino per partire entro la stessa data» spiega Michael Grüner, presidente di Cassa Centrale Raiffeisen, che guiderà i 40 istituti che hanno aderito al gruppo unico altoatesin­o. «Se non sarà possibile chiudere entro luglio, al più tardi si tratterà del 1 gennaio 2019. Visti gli incontri già intercorsi però siamo fiduciosi che si possa addivenire a una decisione in tempi relativame­nte brevi» precisa Grüner.

Del dossier depositato a Palazzo Koch a corredo dell’istanza fanno parte il contratto di coesione, che stabilisce i pesi reciproci che avranno gli istituti all’interno del nuovo gruppo, il contratto di garanzia, che vincola gli istituti a una fideiussio­ne reciproca fra la Cassa Centrale e le 40 banche aderenti a garanzia delle obbligazio­ni, nonché il progetto industrial­e del gruppo e gli statuti aggiornati di Cassa Centrale e delle singole casse aderenti. Sul contratto di coesione, il vero e proprio perno attorno a cui ruotano le operazioni di accorpamen­to, Grüner non svela dettagli ma chiarisce che «le norme sono state fissate sulla base della norma generale preesisten­te, ma entro questa cornice abbiamo fatto ricorso a particolar­i accorgimen­ti per riservarci comunque degli spazi di libertà».

La dirigenza Il cda passerà da sette a undici componenti, di cui un terzo indipenden­ti

Il criterio utilizzato per stabilire i pesi reciproci degli istituti di credito aderenti è stato quello dello scoring, ossia della «sopportabi­lità del rischio» da parte delle singole banche.

Molto è destinato a cambiare rispetto al passato anche sul fronte della dirigenza. Il consiglio di amministra­zione, sinora composto da sette componenti — già espression­e delle diverse casse Raiffeisen provincial­i — dovrà essere ampliato a undici. Di questi un terzo, ossia fra i tre e i quattro consiglier­i, dovranno essere indipenden­ti, secondo quanto prescritto dalle normative vigenti fra cui il decreto ministeria­le che fissa i requisiti dei futuri amministra­tori bancari dei gruppi unici. «Sui criteri e le modalità di reclutamen­to degli amministra­tori dovremo ancora discutere in futuro, ma troveremo sicurament­e la soluzione per mettere d’accordo tutti» prosegue Grüner.

 ??  ?? Capofila La sede di Cassa Centrale Raiffeisen: sarà la capofila del gruppo unico
Capofila La sede di Cassa Centrale Raiffeisen: sarà la capofila del gruppo unico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy