«Migranti, Mayr Nusser direbbe sì»
Il vescovo celebra il beato ricordandone l’impegno umanitario
BOLZANO Il 3 ottobre, ieri, è stato il giorno dedicato dalla Chiesa al beato Josef MayrNusser, ma per una coincidenza di date è stata anche la Giornata nazionale dedicata alle vittime dell’immigrazione, (quel giorno del 2013 morirono 366 migranti nel Mediterraneo).
Ieri sera, ad anticipare la celebrazione in Duomo in memoria di Mayr-Nusser, nella sala comunale di rappresentanza è stato ricevuto il figlio del beato, nel corso del quale si è parlato del raccordo tra la figura di Mayr-Nusser e l’attuale emergenza umanitaria.
«Il tema dell’accoglienza era molto importante per mio padre — afferma Albert Mayr Nusser — attraverso la fondazione San Vincenzo si è sempre occupato dei poveri. Se oggi fosse ancora tra noi, cercherebbe di aiutare i migranti, cooperando con le istituzioni, contribuendo all’inserimento di queste persone nel mondo del lavoro, nel tessuto sociale, nella comunità».
Si è parlato anche di antirazzismo e di accoglienza della diversità: «In questa società altoatesina, così come in quella italiana manca una concezione di quello che, in passato, è stato fatto politicamente fatto — ha commentato il sindaco Caramaschi — Mayr-Nusser è un motivo per capire quanto avvenuto in passato».
Il beato, lungo il corso della sua vita, ha incarnato valori cristiani come l’amore per il prossimo, il riconoscimento dell’umanità al di là della logica identitaria e della dialettica amico-nemico, il tutto testimoniato nei suoi scritti, nel suo impegno civile, etico e politico, in un tempo davvero buio della storia umana.
«Il nostro nuovo beato è un personaggio molto attuale, così come molto scomodo — ha spiegato il vescovo Ivo Muser — a suo tempo, lui ha detto un No netto. Oggi sempre più siamo chiamati a scegliere in coscienza tra un Sì e un No. Leggendo le lettere di Mayr-Nusser sono rimasto molto colpito dalle sue scelte, dalla sua fede, dal suo coraggio. Mi sono chiesto se in Josef prevalesse il Sì o il No. Il Sì del Dio biblico, il Sì del rispetto alla dignità umana, e poi il No netto alla dittatura. Il Sì di Josef è un Sì profondamente cristiano. Noi altoatesini dobbiamo essere fieri di questo personaggio. Il nostro beato oggi avrebbe detto un Sì netto all’accoglienza dei migranti». Mara da Roit ha letto alcuni passi delle lettere di Mayr Nusser.