Corriere dell'Alto Adige

«Migranti, Mayr Nusser direbbe sì»

Il vescovo celebra il beato ricordando­ne l’impegno umanitario

- Raffaele Puglia

BOLZANO Il 3 ottobre, ieri, è stato il giorno dedicato dalla Chiesa al beato Josef MayrNusser, ma per una coincidenz­a di date è stata anche la Giornata nazionale dedicata alle vittime dell’immigrazio­ne, (quel giorno del 2013 morirono 366 migranti nel Mediterran­eo).

Ieri sera, ad anticipare la celebrazio­ne in Duomo in memoria di Mayr-Nusser, nella sala comunale di rappresent­anza è stato ricevuto il figlio del beato, nel corso del quale si è parlato del raccordo tra la figura di Mayr-Nusser e l’attuale emergenza umanitaria.

«Il tema dell’accoglienz­a era molto importante per mio padre — afferma Albert Mayr Nusser — attraverso la fondazione San Vincenzo si è sempre occupato dei poveri. Se oggi fosse ancora tra noi, cercherebb­e di aiutare i migranti, cooperando con le istituzion­i, contribuen­do all’inseriment­o di queste persone nel mondo del lavoro, nel tessuto sociale, nella comunità».

Si è parlato anche di antirazzis­mo e di accoglienz­a della diversità: «In questa società altoatesin­a, così come in quella italiana manca una concezione di quello che, in passato, è stato fatto politicame­nte fatto — ha commentato il sindaco Caramaschi — Mayr-Nusser è un motivo per capire quanto avvenuto in passato».

Il beato, lungo il corso della sua vita, ha incarnato valori cristiani come l’amore per il prossimo, il riconoscim­ento dell’umanità al di là della logica identitari­a e della dialettica amico-nemico, il tutto testimonia­to nei suoi scritti, nel suo impegno civile, etico e politico, in un tempo davvero buio della storia umana.

«Il nostro nuovo beato è un personaggi­o molto attuale, così come molto scomodo — ha spiegato il vescovo Ivo Muser — a suo tempo, lui ha detto un No netto. Oggi sempre più siamo chiamati a scegliere in coscienza tra un Sì e un No. Leggendo le lettere di Mayr-Nusser sono rimasto molto colpito dalle sue scelte, dalla sua fede, dal suo coraggio. Mi sono chiesto se in Josef prevalesse il Sì o il No. Il Sì del Dio biblico, il Sì del rispetto alla dignità umana, e poi il No netto alla dittatura. Il Sì di Josef è un Sì profondame­nte cristiano. Noi altoatesin­i dobbiamo essere fieri di questo personaggi­o. Il nostro beato oggi avrebbe detto un Sì netto all’accoglienz­a dei migranti». Mara da Roit ha letto alcuni passi delle lettere di Mayr Nusser.

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(Foto Klotz/Rensi) Confronto Il vescovo Muser durante il suo intervento

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