Catalogna, bagarre in consiglio provinciale
La destra tedesca: «Manifestazione al Brennero». Urzì: «No alle provocazioni»
BOLZANO La vicenda del referendum in Catalogna ha tenuto banco ieri in consiglio provinciale. In apertura di seduta, la consigliera dei Freiheitlichen Ulli Mair ha chiesto una sospensione dei lavori per una riunione dei capigruppo, in modo da elaborare una dichiarazione comune su quanto avvenuto in Catalogna: «Esistono dei trattati all’interno dell’Unione europea e noi pensiamo che il consiglio provinciale — ha detto Mair — dovrebbe chiedere a Roma di intervenire presso l’Ue per far sospendere la Spagna, avendo violato i diritti e i valori dei cittadini europei». Una posizione, questa, appoggiata da Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit): «Abbiamo inviato un collaboratore in Catalogna che ha documentato tutto e mettiamo questi documenti a disposizione». Il presidente dell’aula, Roberto Bizzo, ha ricordato che, da regolamento, egli può convocare i capigruppo «solo su temi all’ordine del giorno, mentre questa richiesta ha più la natura di una mozione». Fatta questa premessa, Bizzo ha chiarito che, «in assenza di una presa di posizione ufficiale da parte del governo spagnolo, sarebbe difficile esprimere una posizione e ritengo di sospendere la richiesta in attesa di eventuali nuove informazioni».
In disaccordo nel merito con la consigliera dei Freiheitlichen si sono detti Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) e Riccardo Dello Sbarba (Verdi), che però hanno sostenuto la possibilità di parlarne tra i capigruppo. Di fronte alla richiesta di numerosi consiglieri, il presidente Bizzo ha quindi sospeso i lavori per mezz’ora. I consiglieri di Süd-Tiroler Freiheit hanno presentato anche una mozione per chiedere al consiglio di riconoscere la Catalogna «Stato indipendente». Le richieste della destra tedesca sono state definite da Urzì dei «tentativi ridicoli di innescare anche in provincia di Bolzano la folle spirale secessionista che sta sconvolgendo la Spagna». Urzì ha aggiunto: «Come volevasi dimostrare il vento secessionista ha cominciato a spirare anche in consiglio provinciale di Bolzano con richiesta di dichiarazioni ufficiali di condanna verso la Spagna e ammiccamenti verso i provocatori catalani». Un’intesa in aula, alla fine, è stata raggiunta, decidendo di affidare alla presidenza del consiglio il compito di scrivere un testo che esprima la condanna di alcuni capigruppo contro le violenze delle autorità spagnole in occasione del referendum catalano di domenica scorsa.
In mattinata, del resto, i consiglieri di Süd-Tiroler Freiheit, affiancati dall’ex storica leader del partito Eva Klotz, avevano organizzato una conferenza stampa per denunciare l’atteggiamento repressivo del governo di Madrid nei confronti degli indipendentisti: «In Catalogna è stato comunque posto un importante precedente. Anche il Sudtirolo può esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione» ha affermato Sven Knoll, mentre Eva Klotz ha aggiunto: «Nessun referendum può venire considerato illegale». Il partito ha anche ricordato che domenica prossima, 8 ottobre, si svolgerà al Brennero la loro ormai tradizionale manifestazione separatista, con gli striscioni «Süd-Tirol ist nicht Italien» e con comizi. «Come sempre organizziamo questo evento in ottobre — ha spiegato Eva Klotz — Vista la coincidenza con il recente referendum, nel corso dei comizi faremo ampi riferimenti alla vicenda della Catalogna».
Nel corso della giornata si sono svolte poi numerose interrogazioni, tra cui quella del consigliere Paul Köllensperger (Movimento 5 Stelle), sulla riduzione delle convenzioni dell’azienda sanitaria con le strutture private. «Si tratta — ha detto — di una possibilità che era molto apprezzata, visti i lunghi tempi di attesa nel pubblico». L’assessora Martha Stocker ha risposto: «Il nostro incarico è quello di rafforzare le strutture pubbliche».
Gli altri temi Köllensperger (M5S) critica la riduzione delle convenzioni dell’Azienda sanitaria