Corriere dell'Alto Adige

Gilmozzi è fiducioso «Occorre un patto tra motori e rinnovabil­i»

- Ma. Da. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Rigenerazi­one urbana, tutela del territorio e recupero dell’esistente, mobilità sostenibil­e. Che sia nella progettazi­one delle grandi infrastrut­ture o nella tutela dell’ambiente, ovvero le sue deleghe, Mauro Gilmozzi ha sempre mostrato particolar­e sensibilit­à circa l’urgenza di rivedere i paradigmi energetici attuali. È con simili premesse che, poche settimane fa, l’assessore ha presentato il piano provincial­e per la mobilità elettrica. Un disegno fatto di incentivi e diffusione capillare di stazioni per le ricariche che, rimarca Gilmozzi, dev’essere sostenuto dalla crescita dell’energia rinnovabil­e, a scapito della produzione da fonti fossili. «Dal patto tra case automobili­stiche e produttori di petrolio dovremo passare a un patto tra case automobili­stiche e aziende produttric­i di rinnovabil­i».

L’analisi di Sergio Marchionne e le perplessit­à sulla produzione dell’energia elettrica («A livello globale, due terzi dell’energia elettrica deriva da fonti fossili», ha detto l’ad di Fiat Chrysler) è condivisa da Gilmozzi. «Fca crede nella sostenibil­ità, ma insiste sui biocombust­ibili: è l’azienda più avanzata nei motori a gas — premette — Marchionne ha ragione a dire che il settore dell’elettrico non può essere spinto con i fossili, va bene purché ci sia un patto tra case automobili­stiche ed energie rinnovabil­i anziché tra aziende petrolifer­e e automobili­stiche». Una rivoluzion­e che, insiste Gilmozzi, già si intravede: «Il patto si è già rotto».

Non resta che proseguire e insistere nel nuovo corso. «Marchionne ha ragione a difendere il segmento su cui si stanno concentran­do, anche noi crediamo nel biogas e con Fiat abbiamo fatto un accordo per alimentare le prime flotte di veicoli, grazie all’impianto fanghi di Rovereto». Più in generale, al di là della tecnologia utilizzata, l’orizzonte è il medesimo: «Ridurre il traffico e il numero di veicoli e, di pari passo, spingere il trasporto privato su carburanti sostenibil­i ed elettrici».

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Divergenze In alto auto elettriche. A sinistra Sergio Marchionne a Rovereto (foto Rensi). A destra Maurizio Fauri, estensore del Piano trentino della mobilità elettrica
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