Messner: «Con Kurz non andrei in montagna»
Lo scalatore su RadioUno gela il vincitore delle elezioni: «Toni populisti, Austria troppo a destra»
BOLZANO «Kurz l’ho visto una volta sola, lui voleva scalare con me ma mi sono rifiutato».
Il «Re degli Ottomila» Reinhold Messner entra a modo suo nel dibattito politico relativo alle elezioni austriache. Lo fa da ospite di «Un Giorno da Pecora», programma di Rai Radio1, riferendosi ovviamente al cancelliere «in pectore» austriaco, il trentunenne Sebastian Kurz, che ha appena vinto le elezioni nel suo Paese.
«Con il suo lavoro di populismo — ha aggiunto l’alpinista per spiegare il suo rifiuto — ha fatto crescere la destra e ora in Austria ci sarà forse un governo di destra-destra, che potrebbe portare l’Austria margini dell’accettabilità».
Di Kurz, a Messner, non sono andati giù nemmeno gli annunci sulla chiusura del Brennero — «che per noi è un segno di libertà e di apertura verso l’Europa» — in relazione ai controlli sui migranti in arrivo dall’Italia.
«Se mi metto in cordata con un politico di cui poi non accetto ai le dichiarazioni populiste cosa faccio? Se una persona deve venire in montagna con me mi devo fidare», ha concluso Messner.
Poi, lo scalatore — sempre a fil di metafora —ha anche trasferito il discorso su altre personalità. Poca disponibilità ad andare in montagna con Silvio Berlusconi («anche perché ormai ha una certa età») meglio con il premier Paolo Gentiloni («che stimo molto»). E alla fine la scelta — stavolta concreta — cade sulla cancelliera tedesca Angela Merkel: «Andiamo a fare escursioni quando viene in vacanza qui da noi in Alto Adige».
Metafora politica «Tra gli italiani? Scalerei le vette con Gentiloni, uomo che stimo molto»