Caccia libera ai cinghiali, via libera in commissione
Il testo passa contro il parere di Dallapiccola. Astenuti Tonina e Borgonovo Re
TRENTO L’ultima parola spetta al consiglio provinciale, ma se dipendesse dalla decisione di ieri della terza commissione, in futuro il cinghiale potrà essere cacciato liberamente in Trentino allo scopo di ridurne la presenza.
Nonostante il parere contrario espresso dalla giunta per voce dell’assessore Michele Dallapiccola, la terza commissione presieduta da Mario Tonina (Upt) ha approvato ieri mattina con tre voti favorevoli, due contrari e due astenuti, il disegno di legge 183 proposto da Nerio Giovanazzi (At), Massimo Fasanelli (Misto) e dallo stesso Tonina (Upt) per integrare e modificare la normativa provinciale sulla caccia allo scopo di limitare l’espansione dei cinghiali in Trentino.
La seduta di ieri ha mostrato dei contorni anomali. Da un lato la proposta sollecitata — oltre che dai cacciatori — dagli agricoltori in particolare della Vallagarina e del Chiese, irritati dai danni che il recente sviluppo del quadrupede in provincia starebbe loro creando. Dall’altra Dallapiccola — che di suo probabilmente non avrebbe molto in contrario a lasciare libertà di tiro ai cacciatori — tenuto ad argomentare il parere negativo della giunta. In mezzo Tonina, consigliere di maggioranza, ma anche promotore del disegno di legge.
Durante la discussione il primo firmatario, Nerio Giovanazzi, consigliere di Amministrare il Trentino e cacciatore ha preso atto del «no» della giunta al ddl, ricordando di aver presentato questa proposta non a vantaggio dei cacciatori ma «per le forti pressioni ricevute dagli agricoltori», perché i cinghiali danneggiano gravemente i territori di montagna e quindi anche le loro attività produttive. «Se non si permetterà ai cacciatori di abbattere i cinghiali nel corso della stagione venatoria — ha sottolineato il consigliere — sarà impossibile contenerne il radicamento». Tonina si è astenuto, per rispetto del parere della giunta e probabilmente consapevole che la sua
Paternità Il primo firmatario della proposta è Nerio Giovanazzi