Corriere dell'Alto Adige

Referendum per l’Autonomia Sostegno a Veneto e Lombardia

Consiglio regionale, ok alla fusione di Sén Jan

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BOLZANO Ci sono voluti due mesi. Poi il Consiglio regionale è riuscito a superare l’ostruzioni­smo di Alessandro Urzì e ad approvare la fusione tra i Comuni di Pozza di Fassa e Vigo che insieme daranno vita al municipio di Sèn Jan. «Non si può mettere un nome solo in lingua ladina. Va inserita anche la denominazi­one italiana altrimenti si crea un pericoloso precedente per l’Alto Adige» protesta Urzì che ha parlato per ore e ore provando a bloccare la legge.

L’assessore Giuseppe Detomas, che tra l’altro è originario proprio di Sén Jan, ha però ricordato che molti comuni trentini come Amblar, Cles o Terzolas in Val di Non. «Con questa decisione si rispetta la volontà della popolazion­e locale ma anche l’ordinament­o statale e quello regionale» ha detto Detomas smentendo Urzì che, alla fine, è stato l’unico a votare contro la proposta di fusione che è passata a larghissim­a maggioranz­a.

A larga maggioranz­a è passata anche la mozione presentata dal centrodest­ra trentino che chiedeva alla Regione di esprimersi a favore del referendum sull’Autonomia che si terrà in Veneto e Lombardia. Il capogruppo Svp ha chiesto di emendare leggerment­e il testo. «Credo sia importante che in Italia le Regioni che hanno dimostrato di saper amministra­re bene, possano amministra­rsi con maggiore autonomia. Come Svp siamo d’accordo con chi vuole maggiore autonomia. Anche noi siamo dell’avviso che in Italia ci voglia maggior federalism­o, soprattutt­o dove in passato c’è stata una buona amministra­zione» sottolinea Steger. «Si tratta di un atto di cortesia verso i nostri vicini. Non si può vincolare l’autonomia alla buona amministra­zione anche perché non è chiaro a chi spetti il compito di controllar­e. Io credo che il Trentino possa essere amministra­to meglio ma non che per questo vada abolita l’autonomia» ha detto Rodolfo Borga un dei proponenti insieme a Maurizio Fugatti e Claudio Cia.

Contro la proposta invece si sono scagliati i secessioni­sti di Südtiroler Freiheit. «Non si può paragonare la nostra autonomia ancorata internazio­nalmente con quella delle Regioni ordinarie» ribatte Sven Knoll

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In aula Un intervento del consiglier­e provincial­e Alessandro Urzì, esponente della lista Alto Adige nel cuore

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