LA CERNIERA ALTOATESINA
All’Università di Bolzano si è tenuto da poco un convegno che ha visto confrontarsi storici e giornalisti di Italia e Germania sullo stato della democrazia nei due Paesi, sulle fragilità dei due sistemi politici, sul livello di collaborazione e di dialogo dei rispettivi mondi della cultura e della politica. Nell’ultimo decennio la crisi finanziaria, l’emergenza migratoria e le crescenti difficoltà nel processo di integrazione hanno accresciuto le tensioni in Europa, peggiorando anche le relazioni bilaterali Roma-Berlino. Tra i due Stati i rapporti hanno conosciuto un evidente raffreddamento, con il risorgere di inveterati pregiudizi incrociati. Per cercare di ridare slancio all’intesa tra i due mondi culturali, gli organizzatori hanno pensato bene di ritrovarsi a Bolzano considerato il naturale luogo di contatto.
È interessante constatare come da ieri un’iniziativa analoga veda sempre Bolzano quale palcoscenico della cooperazione italogermanica. Per il settimo anno vi si tiene infatti il Business Forum Italo-Tedesco tra Confindustria e la Federazione degli industriali germanici Bdi. Un incontro ad altissimo livello tra le istituzioni e le rappresentanze imprenditoriali di quelli che continuano a essere i due principali Paesi industriali d’Europa.
La coincidenza è notevole ma non casuale e ci segnala due aspetti. Il primo: da chi si occupa di economia a chi si interessa di storia proviene lo stesso desiderio di vedere aumentato il livello di collaborazione e superate le incomprensioni nonché le rigidità rilanciate dalla crisi politica ed economica. È vero che dopo la riunificazione la Germania ha spostato il suo baricentro verso Est, così com’è evidente che per rilanciare il processo di integrazione europea dopo la Brexit è necessario far ripartire il vecchio motore franco-tedesco. Ma è pure vero che, specie alla luce delle non episodiche spinte migratorie, non sarà possibile lasciare alla porta l’Italia, con la sua strategica collocazione geografica e, nonostante le difficoltà, con il suo rilevante peso economico. Il secondo aspetto riguarda invece il piccolo Alto Adige e le sue risorse che non sono puramente determinate dallo stare a metà strada tra Roma e Berlino. A volte, risucchiati dalle ricorrenti polemiche identitarie, dimentichiamo le enormi potenzialità di una terra che, vivendo quotidianamente due lingue e due culture, può farsi catalizzatore di processi di crescita economica e culturale. Questi appuntamenti aiutano a ricordarcelo.