Arriva Dolcenera «La mia musica viene dal cuore»
La cantante martedì a Bolzano: «Odio la musica di plastica, i talent la aiutano L’album? Nel 2018»
«Sto per esplodere! Ho di fronte a me tre sessioni dello stesso brano che deve essere risolto. Vorrei coglierne l’anima ma già fatico a comprendere la mia, figuriamoci quella delle canzoni».
Dolcenera, all’anagrafe Emanuela Trane, appare in formissima nonostante le evidenti difficoltà nel «distillare» l’anima dalle canzoni che comporranno il suo prossimo album. Il pubblico che martedì prossimo assisterà al suo concerto al Teatro Cristallo (alle 21), è, quindi, meglio che lo tenga nella dovuta considerazione. In teoria si tratterebbe di un «live», piano e voce, ma è la stessa Dolcenera a spiegare che sarà anche qualcosa di completamente diverso: «Non c’è niente di normale in quello che faccio. Se vogliamo azzardare una definizione direi che sarà un cabaret. Musica e momenti di ilarità e riflessione dettati dalle tematiche delle canzoni che canterò. Possiamo cavarcela definendolo con un Dolcenera show?»
Molto spazio all’improvvisazione?
«Esattamente, non imposto nulla, non la scaletta dei brani e nemmeno quello che dirò durante lo spettacolo. Voglio che sia uno show unico e irripetibile».
È previsto il coinvolgimento del pubblico? Perché a Bolzano serve un minimo di riscaldamento...
«Sì, cercherò di coinvolgerlo in qualche modo, lo devo fare. Solitamente ci riesco lasciandomi andare e chiedendo l’opinione degli spettatori. Non so cosa aspettarmi dal pubblico di martedì sera, ma ho un sacco di amici di Bolzano e quindi sono ottimista. Anche se è vero che abitano a Firenze...»
Pare di capire che ci sarà anche da ridere...
«Sì, sono arrivata a un’età (40 anni ndr) in cui ho fissato alcuni punti fermi e so fino a dove posso spingermi. Poi, posso dire che per quel che riguarda l’ironia, ho scoperto una parte di me che non conoscevo, mi prendo più facilmente in giro. La musica serve a dettare dei momenti di riflessione, per il resto: improvviserò...»
Mentre il nuovo album richiede maggiore costanza e regolarità...
«Infatti sono qui ossessionata dall’arrangiamento di queste tre sessioni... Comunque ho già scritto tutte le canzoni del disco e credo che uscirà nella prima metà dell’anno prossimo».
Le premesse sembrano buone. C’è la stessa voglia di «stupire» presente nei concerti?
«Album e concerto sono figli di una reazione. Di questi tempi c’è troppo musica di plastica in giro. Ovvero musica che non nasce dal puro, sincero e genuino istinto creativo, attualmente troppa musica e costruita a tavolino seguendo canoni precisi. Ecco, il mio lavoro oggi è una reazione a questo stato di cose. Non a caso, ora sono completamente immersa nella registrazione del disco. È perché sto dando voce a tutto quello che ho dentro».
Vulcano Nei miei brani non c’è nulla di costruito o fittizio
I «talent show» (Dolcenera ha partecipato a «The Voice», come coach, ndr) alimentano questa musica di plastica?
«Diciamo che tendono a dare troppo valore all’apparenza, ma anche prima dei talent non è che uscissero tre cantautori fichi all’anno. Il problema è che i talent oggi sono in overload, ce ne sono troppi per il numero di artisti di valore che circolano».