Abusò di una quindicenne, patteggia due anni
Il pensionato da ieri è libero. Riconosciuta l’attenuante del risarcimento del danno
TRENTO Si è conclusa con un patteggiamento la vicenda giudiziaria di Albino Modenato, 67enne pensionato della provincia di Treviso, accusato di violenza sessuale aggravata dall’aver abusato delle condizioni psichiche della vittima, nei confronti di una quindicenne trentina con una fragilità. Il giudice Francesco Forlenza ha riconosciuto l’attenuante del risarcimento del danno, ratificando il patteggiamento della pena — sospesa — a due anni di reclusione.
L’uomo, che era stato arrestato sette mesi fa e condotto al carcere di Verona, ieri è tornato libero. I fatti che l’avevano portato alla reclusione risalgono a poco più di un anno fa: il pensionato, utilizzando il suo cane come esca per conquistare la fiducia della ragazzina, l’avrebbe convinta ad appartarsi in un parco dove avrebbe cominciato prima ad abbracciarla, spingendosi poi ai baci e ai palpeggiamenti, riuscendo a farsi consegnare dalla quindicenne il numero di cellulare. L’avrebbe poi tempestata di telefonate e messaggi (circa 1.400 in soli 15-20 giorni): è a quel punto che i genitori della ragazza, vedendola sempre incollata al telefono, si erano insospettiti e avevano controllato il telefono. Da lì erano partite le indagini della polizia postale di Trento, coordinate dal pubblico ministero Davide Ognibene. Fra il pensionato e la ragazzina ci sarebbero stati ben due incontri in cui si sarebbero consumati i presunti atti sessuali.
Ieri l’epilogo della vicenda: l’uomo ha patteggiato una pena di due anni, il giudice gli ha riconosciuto l’attenuante del risarcimento del danno.
Episodi di violenza Le indagini della polizia postale di Trento avrebbero fatto emergere due incontri