Turismo, i masi attirano l’8,2% degli ospiti
Chiusa la fiera «Hotel 2017». Focus sulla sostenibilità e le vacanze gourmet
BOLZANO Si è chiusa ieri la fiera «Hotel 2017». Anche se i numeri ufficiali saranno resi noti solo oggi, la manifestazione ha raccolto come da attese un grande successo di pubblico e di interessati, oltre che delineare alcune delle strategie per il futuro del settore turistico in provincia. Una di queste riguarda il turismo nei masi, una nicchia in estrema espansione. Lo confermano i dati resi noti nell’ambito della 17esima conferenza dell’agriturismo in Alto Adige «Gallo Rosso». Secondo i numeri al centro dell’incontro fra esperti cui hanno presto parte 800 persone fra cui il presidente del Südtiroler Bauernbund Leo Tiefenthaler e l’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler, i pernottamenti in agriturismo nell’ultimo anno sono stati 2,5 milioni in tutto, pari all’8,2% del totale dei pernottamenti di turisti in Alto Adige. Sono complessivamente 2.800 le strutture che offrono case per ferie o stanze, di cui 1.600 possono fregiarsi del marchio «Gallo rosso». E il trend, sia nelle richieste da parte dei turisti che nell’offerta da parte dei contadini altoatesini, è in netto aumento. «Solo nell’ultimo anno sono stati aperti angoli per la vendita di prodotti artigianali in 40 masi, mentre in 15 strutture sono stati inaugurati negozi di prodotti della campagna. Ben quattro masi su dieci offrono la colazione, mentre quelli di nuova apertura la offrono praticamente tutti» ha sottolineato Hans J. Kienzl, direttore marketing del Bauernbund. L’obiettivo è mantenere un trend in ascesa, ragione per cui Kienzl ha indicato tre macro-filoni da perseguire per i gestori degli agriturismi e in generale per gli addetti ai lavori del settore: la qualità dell’offerta gastronomica, l’ampliamento dell’offerta invernale e il sostegno alle categorie ricettive più «povere».