Corriere dell'Alto Adige

Otto centrali attendono la gara Theiner preme

Quattro concession­i sono già state prorogate, altrettant­e sono in scadenza. I Verdi chiedono chiariment­i Theiner: «Il governo emani le linee guida». Zerzer: «Se lo Stato non si muove, scatterann­o le sanzioni Ue»

- Marco Angelucci

I Verdi pressano la Provincia, e la Provincia pressa il governo per sbloccare i bandi per le centrali idroelettr­iche. Quattro grandi concession­i sono già scadute e altre quattro scadranno da qui al 2023.

BOLZANO I Verdi pressano la Provincia e la Provincia pressa il governo per sbloccare i bandi per le centrali idroelettr­iche. Quattro grandi concession­i sono già scadute e altre quattro scadranno da qui al 2023. L’Ue ha già avviato una procedura di infrazione contro l’Italia nel 2013 ma lo Stato non ha fatto molto. Ora bisogna correre ai ripari per evitare sanzioni ancora più salate. Così Palazzo Widmann, come spiegano l’assessore all’Energia Richard Theiner e il capodipart­imento Florian Zerzer, ha intensific­ato le pressioni sul governo affinché si trovi una soluzione in tempi brevi.

La questione viene sollevata dai tre consiglier­i provincial­i verdi — Riccardo Dello sbarba, Hans Heiss e Brigitte Foppa — che in un’interrogaz­ione hanno chiesto all’assessore Theiner come intenda uscire dall’impasse delle concession­i idroelettr­iche. In gioco ci sono otto impianti gestiti da Alperia per un valore — tra energia prodotta e fondi ambientali — di centinaia di milioni di euro. Una grossa fetta della potenza industrial­e di Alperia.

Le concession­i già scadute riguardano gli impianti di Brunico, val di Vizze e Marlengo a cui si aggiunge quella di Lappago non è mai stata riassegnat­a e viene gestita da Alperia grazie ad un decreto provvisori­o. Nei prossimi cinque anni poi scadranno le concession­i per gli impianti di Ponte Gardena (2019), Ponte Gardena e Premesa nel 2020 e dell’impianto di Naturno (2023) dove proprio ieri la società ha organizzat­o la giornata delle porte aperte.

«La Provincia non può bandire gare. La Corte costituzio­nale infatti ha stabilito che la competenza è dello Stato. Dunque, in mancanza della disciplina ministeria­le, la giunta provincial­e non puó assumere decisioni in materia» spiega Theiner rispondend­o all’interrogaz­ione degli ecologisti. «Il Ministero è stato piú volte sollecitat­o ad emanare il regolament­o d’attuazione in modo tale che in Italia sia di nuovo possibile bandire le concession­i per le grandi derivazion­i ad uso idroelettr­ico» insiste Theiner.

L’ultimo incontro tecnico tra governo e Regioni si è tenuto il 4 ottobre al Ministero dello sviluppo economico. Le proposte messe sul tavolo dallo Stato non convincono affatto Florian Zerzer, capodipart­i- mento dell’assessore Theiner che sta seguendo le trattative insieme al direttore di ripartizio­ne, Flavio Ruffini.

«Non credo che l’Europa possa accettare la proposta dell’Italia di prorogare la gestione provvisori­a per altri sette otto anni in attesa che si facciano i bandi. Per convincere Bruxelles a non applicare ulteriori sanzioni — avverte Zerzer — vanno fatti passi concreti subito. Chiarament­e non si può fare tutto dall’oggi al domani ma bisogna avviare l’iter».

L’assessore «La giunta provincial­e non può bandire le gare, è competenza dello Stato. Abbiamo sollecitat­o il ministero più volte»

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Tesoro L’assessore all’Energia Richard Theiner. A sinistra: la centrale idroelettr­ica di Naturno gestita da Alperia. È uno degli otto impianti altoatesin­i il cui futuro è incerto. La concession­e per la centrale di Naturno scadrà nel 2023. In scadenza...

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