Corriere dell'Alto Adige

Pagamenti attraverso il Pos Troppi oneri sui profession­isti

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Torna alla ribalta la questione del Pos negli studi profession­ali senza che siano ancora definite sia le sanzioni applicabil­i in caso di mancata accettazio­ne della transazion­e con moneta elettronic­a, sia le commission­i applicate dal sistema bancario.

Uno schema di decreto, infatti, prevede che in carenza della previsione di una sanzione specifica, possa essere inserito un richiamo alla sanzione penale secondo la quale «chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministra­tiva fino a 30 euro».

Va detto che il Point of Sale (Pos), è solo uno dei mezzi di pagamento elettronic­i il cui sempre più massiccio utilizzo è parte imprescind­ibile dell’evoluzione dei mercati.

I Consulenti del lavoro, in linea di principio, sono certamente favorevoli all’utilizzo di tutti gli strumenti che garantisco­no legalità, tracciabil­ità e trasparenz­a nelle transazion­i finanziari­e, anche e soprattutt­o quando queste ineriscono le proprie competenze profession­ali.

Quello che non è accettabil­e è che i nuovi costi, che derivano dalla gestione di questo obbligo, ricadano sul profession­ista, mentre i vantaggi vadano a favore del sistema bancario.

In questi termini interviene finalmente uno schema di decreto che, con molto ritardo, rimodula le commission­i riducendol­e allo 0,3% sulle carte di credito e 0,2% su quelle di debito e indica genericame­nte una percentual­e inferiore per i pagamenti fino a cinque euro.

Viene così calmierato il mercato, ma i costi restano a carico dei profession­isti.

Va ricordato che già dal 1° gennaio 2016 non vi sono più limiti minimi per accettare, da parte di coloro che effettuano vendita di prodotti o prestazion­i di servizi, anche profession­ali, pagamenti effettuati attraverso carte di debito o di credito. Fino ad ora l’unico caso in cui era possibile rifiutare la transazion­e era la dimostrazi­one di una «oggettiva impossibil­ità tecnica»; un concetto mai definito e pertanto tutto da dimostrare, ovviamente con onere a carico del profession­ista, potendolo di fatto assimilare ad esempio al mancato funzioname­nto del registrato­re di cassa. In sostanza, dopo circa un anno e mezzo, non si ha ancora una chiara definizion­e dei costi di gestione lasciati al libero mercato e delle sanzioni legate all’uso del Pos.

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