L’SVP RISVEGLIA L’ANIMA POPOLARE
Lì dove tutto ebbe inizio, stesso luogo, stesso giorno (il 17 novembre). La Svp lancia così l’invito a commemorare il sessantesimo della grande manifestazione di Castel Firmiano. Forte la carica memoriale impressa alla ricorrenza che viene presentata come una sorta di big-bang della storia del Sudtirolo contemporaneo. Più di mezzo secolo fa, l’adunata di circa 35.000 sudtirolesi segnò uno dei punti più alti della crisi del primo statuto di autonomia e dei rapporti tra Roma e Bolzano. Ma fu anche il battesimo di una nuova leadership di partito, improntata a una politica più incisiva, il cui motto era «più fatti, meno parole». Il ricambio generazionale aveva segnato il declino dell’ala moderata composta dai notabili (Amonn e Raffeiner). Ai vertici salirono i giovani della Wehrmacht, gli uomini nuovi della svolta — di cui Magnago fu esponente di punta — i portavoce e gli interpreti della volontà popolare. Le parole d’ordine lanciate da quell’adunata (via da Trento, basta con l’autonomia apparente, basta con l’immigrazione italiana, abitazioni ai sudtirolesi) furono chiari messaggi diretti a Roma e a Vienna: la misura era colma, parola di sudtirolesi. In quella protesta pacifica e di massa fecero la prima apparizione i militanti del Bas, l’organizzazione clandestina responsabile della stagione del terrorismo in Alto Adige. Nel volantino che essi distribuirono si incitavano i sudtirolesi a prepararsi alla battaglia per la propria sopravvivenza, per restare tedeschi in un Sudtirolo libero. Con quale spirito si guarderà a quegli avvenimenti? Per la Svp sarà l’occasione per risvegliare la sua anima popolare e la sua vocazione a rappresentare l’intera minoranza di lingua tedesca. Un anniversario politicamente utile, con le elezioni in vista, per richiamare il partito e i sudtirolesi all’unità d’intenti, grande eredità del passato ma merce rara per il primo e, per i secondi, sfilacciata tra pulsioni indipendentiste e spinte autonomiste. Sarà anche la tribuna ideale per dimostrare l’aderenza della Stella alpina ai valori fondativi della Heimat e della Volkstumspolitik, gli stessi che la destra di lingua tedesca le contende con una certa efficacia. Da circa un decennio la destra tedesca cresce e la Svp cala nei consensi. Sulla tribuna che fu di Magnago è annunciato anche l’intervento di Kompatscher sulle prospettive di un Sudtirolo forte nell’Europa delle regioni. Ma siamo all’inizio di un capitolo di cui si è scritto solo il titolo: via da Trento. Per andare dove e quanto lontano?