SE LA POLITICA È FUORI DAL MONDO
In poco tempo il consiglio provinciale ha approvato all’unanimità due diverse mozioni, la prima sulle vaccinazioni e la seconda sul lavoro domenicale. Logica vuole che ci sia soddisfazione quando in politica si raggiunge un consenso generale.
Nei nostri esempi, purtroppo, non è così: le due votazioni segnano, piuttosto, altrettanti punti bassi della politica, frutto di ipocrisia, cattiva ideologia o demagogia. Sono decisioni figlie della volontà di lisciare il pelo a gruppi fortemente organizzati che si fanno sentire. Il voto sostanzialmente antigovernativo contro le vaccinazioni obbligatorie, non a caso, è stato applaudito dagli scatenati no vax.
Il tutto senza tenere conto della nostra drammatica situazione sanitaria in fatto di vaccinazioni, ma dando corda a chi rifiuta ogni responsabilità sociale. Dicono di pensare solo alla salute dei propri figli, però mettono in pericolo quella degli altri bambini, soprattutto dei più deboli.
Sul lavoro domenicale il discorso è simile: il problema si pone da tempo per i negozi, con l’avversione dei sindacati di categoria e della Chiesa, in nome della sacralità del giorno festivo e del diritto al riposo.
Tutto vero e molto bello, ma si parla di un mondo che non esiste da un bel po’ di tempo. In consiglio provinciale dovrebbero saperlo, a meno che non si sogni una realtà fatta solo di pubblici dipendenti che lavorano unicamente in ufficio cinque giorni alla settimana. L’ipocrisia è chiara, visto che già ora (e senza scandalo) i negozi sono aperti di domenica nelle località turistiche, per non dire dei molti mercatini di Natale.
La mozione non si riferisce però solo al commercio, ma incredibilmente chiede tout court «iniziative contro il lavoro festivo nei settori in cui non risulti assolutamente necessario». In Consiglio hanno definito tali «quelli in campo sanitario e nella gastronomia». Insomma medici, infermieri, cuochi e camerieri non hanno diritto al riposo domenicale come i commessi?
Ma di cosa parlano e dove vivono i nostri consiglieri provinciali? Non sanno che — fortunatamente per noi e con l’organizzazione di turni, compensi maggiorati e giorni sostitutivi di riposo — di domenica ormai lavora mezzo mondo? Parliamo di ospedali e ristoranti, bar e alberghi, ma pure di trasporti, forze dell’ordine e Protezione civile, grandi fabbriche e impianti energetici, cinema, teatri e informazione, oltre agli impianti sportivi. E scusate se è poco.