«Creiamo reti sociali per prevenire la devianza giovanile»
Prevenire il disagio giovanile si può. Parola di Luigi Basso, medico del centro di riabilitazione di psichiatria di Bolzano che insieme al servizio di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva dell’Azienda sanitaria e al Forum Prevenzione hanno organizzato, in collaborazione con il Filmclub di Bolzano, una rassegna cinematografica in tre serate sul tema «Gioventù fragile».
BOLZANO Mentre emergono nuovi segnali preoccupanti (come l’ultima rissa fra minorenni al centro commerciale Twenty), gli esperti puntano sulla prevenzione contro il disagio giovanile. «Nell’area alpina l’uso degli alcolici tra i ragazzi è più diffuso e adesso è stata importata una pericolosa moda dal Nord Europa: il cosiddetto binge drinking, letteralmente abbuffata di alcol. Nella nostra Provincia il primo contatto con gli alcolici avviene ad un età inferiore rispetto alle altre Province d’Italia e i casi di coma etilico nei nostri pronto soccorso il fine settimana sono allarmanti». Ad affermarlo è il dottor Luigi Basso del centro di riabilitazione di psichiatria di Bolzano. Proprio il servizio di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, assieme al Forum precenzione, han organizzato, in collaborazione con il Filmclub di Bolzano, una rassegna cinematografica in tre serate sul tema «Gioventù fragile».
«I tre film selezionati andranno a sottolineare alcune delle sfide che i giovani, in questa fase della loro vita, si trovano a dover affrontare» ha dichiarato il direttore di Forum Prevenzione Peter Koler. Il tema della fragilità è una condizione presente in ognuno di noi e «se i ragazzi avranno intorno a loro una rete di supporto, intesa come famiglia, amici e scuola, questo sostegno può far diminuire questo disagio o fragilità e i ragazzi avranno meno possibilità di andare incontro a certi rischi» ha dichiarato il dottor Lorenzo Bassani, responsabile del servizio di psichiatria dell’età evolutiva di Merano. Quest’ultimo ha tenuto a precisare che quando tale rete di sostegno viene a mancare, il rischio è quello di fare un passo verso la patologia. «Queste persone — ha sostenuto Bassani — si trovano nei contesti sociali che tutti noi cominciamo ad affrontare: dalla violenza delle baby gang a tutti quei temi di condotta antisociale che vanno dall’emarginazione agli episodi di autolesionismo».
Prima della proiezione di ogni film, ragazzi di età compresa tra i sedici e i diciannove anni leggeranno alcuni stralci estratti da «Ausbruchstimmung» (stato d’animo esplosivo), testi scritti dai ragazzi, redatti nell’ambito del progetto giovanile Afzack, a cura di Florian Pallua, che ha lo scopo di dare spazio ai giovani, concedendo libertà di espressione.
A seguito della proiezione, esperti dell’Onlus e dei servizi psichiatrici infantili e giovanili commenteranno e discuteranno del film insieme al pubblico. Tutti i film inizieranno alle ore 20 e il primo titolo, proiettato il 15 novembre, è l’opera vincitrice del premio Oscar come miglior film in lingua straniera nel 2011: «In un mondo migliore» (in lingua italiana) di Susanne Bier. Il 25 ci sarà «Atmen» (in lingua tedesca) di Karl Markovics, mentre l’ultima pellicola della rassegna sarà «17 ragazze» (in lingua italiana) di Delphine Coulin e Muriel Coulin, che sarà proiettata il 29 di questo mese. Quest’ultimo film si ispira ad un fatto realmente accaduto nel Massachusetts, Stati Uniti.