La Consulta blinda il «Patto di garanzia»
I giudici costituzionali: illegittimo imporre ulteriori tagli con legge ordinaria
BOLZANO La Corte costituzionale dà ragione alle Autonomie e cassa la legge del 2016 che istituiva il Fondo straordinario. Un fondo a cui, nelle intenzioni del governo, avrebbero dovuto contribuire anche Bolzano e Trento. Entrambe le Province hanno impugnato la legge e venerdì scorso è stata pubblicata la sentenza dei giudici costituzionali. Secondo la Consulta il patto di garanzia che stabilisce le modalità di partecipazione delle autonomie al risanamento dei conti dello Stato, non può essere modificato con una semplice legge ordinario. La Corte ha dunque blindato il patto di garanzia siglato dai governatori Arno Kompatscher e Ugo Rossi insieme all’ex premier Matteo Renzi. Un passaggio fondamentale alla vigilia dell’approvazione della finanziaria. Se nella legge di stabilità saranno previsti ulteriori sacrifici per Trento e Bolzano, le due Province potranno impugnare e avere la garanzia di vincere.
Per la Provincia — ma anche per i Comuni che dalla Provincia vengono finanziati — è una boccata di ossigeno.
«L’incertezza in merito alle risorse finanziarie a disposizione, contribuisce in maniera significativa alla difficoltosa gestione degli interventi pubblici locali. La sentenza della Corte è un’ottima notizia: il contributo provinciale — sottolinea il consigliere comunale bolzanino, Claudio Della Ratta — rimarrà fisso e calcolato sul costo del debito nazionale, ovvero sugli interessi relativi al debito, e sarà pari allo 0,6% degli stessi. In futuro la programmazione della finanza locale sarà puntuale e certa. E, a partire dal 2019, sarà possibile recuperare alcune delle risorse appositamente trattenute nel corso di questi anni».
Della Ratta ha anche calcolato come i sacrifici fatti dalla Provincia siano stati pagati anche dai Comuni.
«I tagli di questi ultimi anni, in parte sono stati assorbiti nel bilancio provinciale ed in parte sono stati addebitati ai Comuni. Si è iniziato nel 2012 quando — prosegue — il Comune di Bolzano ha subito tagli pari a 9,4 milioni. Si è proseguito nel 2013 con simili tagli per 9,1 milioni. Per passare al 2014, ove abbiamo visto tagli per circa 25 milioni di euro. Vi è stato un minimale recupero dei finanziamenti provinciali nei tre anni successivi, a valle di specifici accordi di rivisitazione del metodo di calcolo. I trasferimenti provinciali al comune di Bolzano per il “fondo ordinario” (ex procapite) sono passati dai 65 milioni del 2011, ai 36 milioni del 2014 ed ai 40 milioni del 2017».
4 Le aree principali in cui è suddivisa la riforma di Theiner 20 Gli anni passati dall’entrata in vigore della «vecchia» legge quadro Della Ratta «Anche il Comune ora avrà maggiori certezze»