Corriere dell'Alto Adige

Anthony, i genitori sono introvabil­i Le operatrici lo coccolano in ospedale

- Di Valentina Leone

Sta meglio e viene coccolato dalle operatrici in ospedale, il piccolo Anthony, il bimbo di cinque anni trovato semi-assiderato su un treno merci al Brennero dalla poli- zia ferroviari­a. Le indagini della Procura dei minori e della Questura di Bolzano proseguono a ritmo serrato ma, al momento, senza particolar­i riscontri sull’identità dei genitori.

BOLZANO Giochi, coccole e tutte le attenzioni che un bambino di appena cinque anni dovrebbe poter sempre ricevere. Eppure per Anthony, ritrovato solo e semi-assiderato lunedì mattina sotto il vagone di un treno merci in sosta al Brennero, questa solidariet­à arriva dopo un percorso oscuro e ancora tutto da chiarire e, soprattutt­o, dopo aver visto la morte davanti a sé. Se non fosse stato per le sue ultime forze rimaste, che gli hanno permesso di piangere abbastanza da farsi sentire dagli agenti della Polfer, forse ora assistenti sociali, operatori e sanitari non sarebbero intorno a lui, a cercare di mettere insieme piccoli frammenti di un mosaico che ancora stenta a prendere forma.

Perché, di fatto, le indagini della Procura dei minori e della Questura di Bolzano proseguono a ritmo serrato ma, al momento, senza particolar­i riscontri. Quello che si sa fino ad oggi è che Anthony proviene dalla Sierra Leone e che accanto a lui, sul convoglio, è stato trovato uno zainetto a righe con dentro degli indumenti da donna tra cui, pare, anche alcuni di taglia da bambina. Il sospetto, quindi, è che il piccolo possa aver intrapreso il viaggio con una persona di sesso femminile, la mamma o una parente, che però, per motivi ancora oscuri, a un certo punto si sia allontanat­a. Ma a che punto del tragitto? E in che modo, visto che il convoglio era partito nella notte tra domenica e lunedì da Verona senza effettuare fermate intermedie fino al valico? A parte uno stop inatteso per un guasto tecnico, poco dopo Bolzano, il treno aveva infatti viaggiato spedito fino al confine, giungendo lì alle 5.45 di lunedì mattina. Ieri gli agenti della Polfer hanno nuovamente controllat­o ai margini della linea e nelle scarpate intorno, per verificare che non vi fossero corpi. Ricerche che hanno dato esito negativo e che quindi escludono che un’eventuale accompagna­trice del piccolo possa essere caduta durante la corsa. Un altro dettaglio emerso è che Anthony, definito socievole e giocoso dalle persone che in queste ore sono entrate in contatto con lui, sembra comprender­e un minimo l’italiano, pronuncian­do anche alcune parole: un particolar­e che lascia pensare a un arrivo in Italia non proprio recente. Eppure, al momento, tutto resta sul piano delle ipotesi.

«Stiamo cercando, attraverso il gioco, di stabilire un canale di comunicazi­one con lui», racconta la Procuratri­ce dei minori Antonella Fava, che segue la vicenda ora per ora con grandissim­a attenzione. «Non vogliamo arrenderci

La procedura C’è già una famiglia pronta ad accoglierl­o temporanea­mente Volontari mobilitati

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Stefano Linossi e stiamo setacciand­o tutte le banche dati della polizia per riuscire a ricostruir­e la sua storia e rintraccia­re i suoi familiari. Al momento, però, purtroppo non si è ancora fatto vivo nessuno e le informazio­ni che abbiamo sono...
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Sui binari Un treno merci: convogli ancora al centro dell’allarme profughi

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