Renzi blinda l’alleanza Pd-Svp
Il segretario democratico: Volkspartei, buona collaborazione. Visita al Techpark
«Con la Volkspartei abbiamo sempre lavorato bene e per vincere alle elezioni c’è bisogno di tutti». Così il segretario Pd, Renzi, in visita al Techpark di Bolzano nel corso del suo tour ferroviario. Centrale anche l’incontro con gli imprenditori locali.
BOLZANO Un feeling evidente, quello tra Matteo Renzi e l’Alto Adige. Sarà che gli ultimi dati sul Pil nazionale hanno migliorato l’umore dell’ex premier, impegnato nel suo tour elettorale in treno che ieri ha fatto tappa a Bolzano. Sarà forse che le recenti primarie altoatesine hanno visto un buon risultato dell’ala renziana (puntuale il ringraziamento dello stesso Renzi al referente Carlo Costa e ai volontari). Fatto sta che nell’incontro serale al Noi Techpark il leader Pd si è trattenuto per un'ora e mezza — il doppio del previsto — con il gruppo di militanti «selezionato» dall’organizzazione, concedendo anche qualche risposta politica negata in altri appuntamenti (incentrati sui temi economici e sociali). Sullo sfondo rimane il solidissimo rapporto con la Volkspartei: «Non vedo problemi nella riconferma dell’alleanza, abbiamo lavorato bene assieme» riferisce Renzi a margine dell’incontro.
L’arrivo da Rovereto del treno elettorale di Renzi era previsto per le 18.30 nella stazione di Bolzano. Il convoglio arriva, ma dentro ci sono solo lo staff e alcuni politici «dem» locali, tra cui la segretaria uscente Liliana Di Fede. L’ex premier, per recuperare il ritardo accumulato, si fa accompagnare in auto direttamente al Noi Techpark di via Volta, scenario ideale per discutere delle eccellenze altoatesine. Se l’idea del treno è quella di una «campagna d’ascolto», Renzi la mette subito in pratica tartassando di domande gli esponenti del mondo economico convocati per l’occasione: da Walter Pichler (Stahlbau) a Claudio Corrarati (Cna), da Anton Seeber (Leitner) a Federico Giudiceandrea (Assoimprenditori), mentre l’architetto Claudio Lucchin (progettista della riqualificazione) ricopre l’ormai abituale ruolo di cicerone dell’ex Alumix.
L’Alto Adige come modello per la ripresa italiana? «Va tenuto conto — risponde Renzi — che qui c’è una situazione economica diversa, con disoccupazione al 3,5%, più bassa della Germania, laddove l’Italia ha l’11%. Ciò premesso, noi dobbiamo copiare da voi alcune cose: abbiamo iniziato con l’alternanza scuola-lavoro. Nel pieno della polemica sulla “buona scuola” ho fatto visita qui ad alcuni istituti professio- nali che la applicano al meglio. Ma dobbiamo imitare soprattutto l’approccio, il desiderio di fare le cose. Il contrario dell’assistenzialismo incarnato dal reddito di cittadinanza caro ai grillini». Renzi alza gli occhi al cielo quando qualcuno si lamenta per l’abolizione dei voucher, mentre rivendica il controverso Jobs act.
L’ex premier scende poi in una saletta dove lo aspetta un gruppo di militanti: in prima fila il neo-segretario Ale Huber, Costa con la moglie Renate Prader, Gianclaudio Bressa, Christian Tommasini, Di Fede e Liliana Mazzardis. Della minoranza
L’ex premier: Stella alpina, non vedo problemi per l’intesa
si vedono solo Uwe Staffler e Miriam Canestrini. Si parla un po’ di tutto, dalle banche venete all’evasione fiscale. Una signora chiede: perché abbiamo perso in Sicilia? «Noi ci siamo divisi, il centrodestra era unito — risponde —. Alle prossime Politiche possiamo essere la prima forza in parlamento, ma dobbiamo lavorare tutti e non perderci in litigi. Una coalizione ci sarà: in una ventina di collegi saremo sul filo, serve l’impegno di tutti». L’asse con la Svp? «Abbiamo lavorato bene, non vedo problemi». Il treno riparte: prossima destinazione Brescia.