Svolta «Fm» La radio diventa digitale
I sistemi Fm verranno progressivamente spenti: «Calano i costi, aumenta l’efficienza»
La Provincia annuncia lo spegnimento graduale degli impianti ricetrasmittenti Fm a favore del sistema Dab+ a partire dal 5 dicembre, da completarsi entro il 2019: «Più efficienza».
BOLZANO «Anche per le emittenti radiofoniche locali è arrivata l’era del digitale. Aumenteranno offerta e qualità, a fronte di un risparmio consistente in termini di costi ed energia». Con queste parole il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha annunciato ieri lo spegnimento graduale degli impianti ricetrasmittenti Fm a favore del sistema Dab+ a partire dal 5 dicembre, da completarsi entro il 2019. «L’invito a chi acquista un nuovo apparecchio o una nuova automobile — prosegue — è quello di verificare, fin da subito, che sia compatibile con il nuovo sistema».
Il risparmio economico, annunciano dalla Provincia, «sarà notevole: per gestire la rete Fm sarebbe infatti necessario sostituire gran parte dei 226 impianti attuali (alcuni con più di 30 anni) per una spesa di circa 200 mila euro l’anno».
Lo standard Dab+ (Digital audio broadcasting) sostituirà dunque, entro due anni, la tradizionale radio in Fm assicurando un salto di qualità.
Per la Ras, l’agenzia che si occupa delle trasmissioni, non si tratta di una novità assoluta. «Da anni, infatti, la Ras gestisce due reti di trasmissione Dab+ — prosegue il governatore — che irradiano 22 programmi radio con una copertura del 99,3% dell’utenza grazie a 82 postazioni». Un livello di diffusione che, spiegano dalla Provincia, «è ormai pari a quello in Fm, motivo per cui abbiamo deciso di avviare un piano biennale per promuoverne la diffusione. Nessun problema — rassicurano — per chi ancora non possedesse un apparecchio Dab+: lo spegnimento sarà graduale e partirà dalle zone in cui il segnale Fm sarà comunque coperto da altre postazioni più distanti”. I primi canali audio a essere chiusi saranno i 3 della radio austriaca Orf ad Anterselva, Certosa, Novale, Santa Gertrude, La Valle, Prati di Vizze».