Corriere dell'Alto Adige

Mobilitazi­one per fermare la violenza contro le donne

- Coco

Fiocchi bianchi, fiaccolate, incontri e tati appelli. La Provincia vara le iniziative per la Giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne che si celebra sabato 25 novembre. Prezioso il lavoro viene svolto dalle Case delle donne. Nel 2016 si sono rivolte ai Centri antiviolen­za provincial­i 562 donne.

BOLZANO «La violenza colpisce una donna su tre e la maggior parte dei casi avvengono in ambito domestico. Un prezioso lavoro viene svolto dalle Case delle donne. Nel 2016 si sono rivolte ai Centri antiviolen­za provincial­i 562 donne».

L’assessora Martha Stocker fa il punto presentand­o le iniziative per la Giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne che si celebra sabato 25 novembre. Con il regista Mauro Manzo l’assessora ha presentato un video che ha lo scopo di sensibiliz­zare sul tema, che nelle prossime settimane sarà proiettato nei cinema, trasmesso alla tv e sarà visibile nei portali online. È stato anche ricordato il numero nazionale antiviolen­za e antistalki­ng 1522 (24 ore su 24).

Poi la presidente del Comitato per le pari opportunit­à, Ulrike Oberhammer, ha sottolinea­to che «i testimoni hanno l’obbligo di denunciare gli abusi e gli atti di violenza» e ha presentato l’iniziativa «Posto occupato» avviata nel 2013 alla quale prendono parte i Comuni altoatesin­i. Nell’ambito dell’iniziativa, viene lasciato un posto libero a teatro, nell’autobus e a scuola per ricordare le donne che avrebbero potuto occuparlo se non fossero state vittime di un femminicid­io.

Al termine della conferenza stampa è stata ricordata la campagna dei fiocchi bianchi, che verranno inviati a uomini di spicco a livello provincial­e. Chi li porterà dal 25 novembre sino al 10 dicembre testimonie­rà pubblicame­nte di sostenere la campagna e la lotta contro la violenza sulle donne.

Tanti i Comuni mobilitati, anche Merano: sono 147 a tutto ottobre, le donne vittime di violenza che dall’inizio dell’anno si sono rivolte al Centro antiviolen­za della città del Passirio, dove ieri la «Giornata» è stata presentata dall’assessora alle Pari Opportunit­à Gabriela Strohmer e dalla responsabi­le locale della Rete Antiviolen­za Sigrid Pisanu.

«Il dato è in crescita — afferma Pisanu — e sempre alla stessa data dobbiamo registrare 96 nuovi contatti tra i quali anche alcuni con donne immigrate che richiedono un approccio diverso al problema e costituisc­ono per noi una nuova sfida». Si lavora molto nelle scuole, con giovani e insegnanti e con gli operatori sociali, ma c’è una controtend­enza: «Le nuove generazion­i nelle giovani coppie, fanno fatica a riconoscer­e la violenza» afferma infatti Pisanu.

«Secondo l’Istat — aggiunge l’assessora — ancora l’88% delle violenze subite in casa non viene denunciato e l’aspetto delle giovani coppie si inserisce in questo contesto». Ecco dunque spiegata la ragione delle iniziative che si moltiplica­no durante l’intero arco dell’anno e di cui la fiaccolata che si terrà il 24 novembre con partenza da Piazza della Rena. Anche qui gli uomini che lo vorranno, potranno indossare il «fiocco bianco» confeziona­to dai ragazzi dei centri giovanili della città.

«Per rafforzare il messaggio della comunità che prende posizione contro questo fenomeno, sono state invitate ad una serata informativ­a tutte le associazio­ni meranesi che sottolinee­ranno la loro adesione esponendo il loro logo allo stand della Rete in piazza della Rena», ha ricordato ancora Strohmer. Inoltre lungo il percorso della fiaccolata verranno poste delle sagome raffiguran­ti un busto di donna con l’immagine che da alcuni anni identifica le iniziative della Rete di Merano, a richiamare l’attenzione dei passanti sullo scopo della manifestaz­ione. Il Comune di Merano illuminerà di rosso la cupola del Kursaal alle 17 del 24 e 25 novembre, quale ulteriore segnale tangibile. Ieri e l’altro ieri frattanto, due iniziative: un corso di formazione sulla violenza di genere tenuto da Elena Bigotti del Telefono Rosa di Torino e un intervento verso gli insegnanti delle superiori.

562 Le donne che quest’anno si sono rivolte ai Centri locali antiviolen­za L’allarme «Le nuove generazion­i fanno fatica a riconoscer­e le forme di maltrattam­ento»

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Martha Stocker

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