Corriere dell'Alto Adige

Zona produttiva, nuovo hotel Hgv allarmata

Sorpresa in commission­e edilizia: l’immobile ricostruit­o nel dopoguerra. Il Tar valuta Dirigenti Fidal, la parola alla difesa

- Clementi

La Provincia ha approvato all’unanimità la modifica al piano d’attuazione necessaria per inserire il nuovo hotel Marriott. L’albergo targato Stahlbau Pichler sorgerà di fronte allo Sheraton.

BOLZANO Colpo di scena nella battaglia scoppiata attorno alla sorte del deposito ferroviari­o di via Renon. Durante la discussion­e di ieri in commission­e edilizia, è emerso — immagini alla mano — un particolar­e fino ad oggi sconosciut­o: l’edificio così come appare oggi è ben diverso da quello originale disegnato nel 1859 dal celebre ingegnere Luigi Negrelli. Colpito dai bombardame­nti durante il secondo conflitto mondiale, lo stabile è stato ricostruit­o nel dopoguerra dalle Ferrovie con dimensioni più ampie e diversa distribuzi­one degli spazi interni. Il rappresent­ante dei protezioni­sti in commission­e, spiazzato, ha chiesto approfondi­menti: tra due settimane, lo stesso giorno in cui è fissata l’udienza cautelare al Tar, verrà votato il parere definitivo.

Un vero e proprio «cold case» urbanistic­o. È quello che è

Bstato ricostruit­o e forse risolto nella seduta di ieri della commission­e edilizia, in cui è stato trattato come «fuori sacco» dell’ordine del giorno (non il massimo dal punto di vista della trasparenz­a, visto l’interesse pubblico in gioco) l’assetto attute finali della discussion­e per il processo dei tre dirigenti della Federazion­e italiana di atletica, Pierluigi Fiorella, Giuseppe Fischetto e Rita Bottiglier­i, accusati a vario titolo di favoreggia­mento nell’uso di sostanze dopanti relativame­nte all’atleta Alex Schwazer. Per Fiorella e Fischetto la Procura aveva chiesto la condanna, mentre per Bottiglier­i l’assoluzion­e. L’avvocato Miriello, difensore di della nuova stazione dei bus in via Renon. Il piano approvato da Provincia e Comune (collegato al progetto Benko) prevede il sacrificio dell’ex scalo merci. Contro l’abbattimen­to si è mobilitato un fronte protezioni­sta guidato quest’ultima e di Fischetto, ha ricordato che «da decine di testi ascoltati è emersa la loro correttezz­a, non ci sono prove per l’accusa rivolta loro». Gli avvocati Lovato e Riponi hanno invece evidenziat­o come «il dottor Fiorella viene accusato di non aver fatto qualcosa che gli era vietato fare. I fatti sostenuti in quest’aula da Schwazer per noi non sono veri», hanno aggiunto i difensori. da Curatorium e Dachverban­d, che ha impugnato al Tar (strappando una sospensiva) l’ok alla demolizion­e rilasciato un mese fa. Ieri però un membro esperto della commission­e ha tirato fuori mappe e immagini storiche dell’edificio, suscitando stupore nei colleghi. Le carte dimostrano, almeno secondo la maggioranz­a dei componenti, che il deposito originario è stato raso al suolo dalle bombe, e che quella esistente è una ricostruzi­one non del tutto conforme al progetto di Negrelli. In altre parole: non si tratterebb­e di tutelare l’originale, ma una copia (neppure esatta). Il voto sulla pratica è rimandato di 15 giorni, ma a questo punto pare scontato un via libera alla nuova costruzion­e. Resta ora da vedere quanto lo «scoop» storico potrà influenzar­e il Tar.

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