«Concessione, un nuovo inizio Pronto il piano trentennale»
Autostrada del Brennero, Olivieri è presidente: «Giornata emozionante»
TRENTO «Che giornata». Luigi Olivieri esordisce così. A poche ore dalla sua nomina a presidente dell’Autostrada del Brennero — avvenuta ieri durante l’assemblea dei soci convocata nella sede di via Berlino — l’avvocato tradisce una certa emozione. «Non sono cose che succedono tutti i giorni queste» ammette l’esponente dem. Che però subito si riprende e mette in fila le priorità. Con al primo posto il rinnovo della concessione. «È un nuovo inizio per questa società» dice Olivieri. Deciso a stringere i tempi: «C’è ancora da fare. Ma abbiamo già presentato ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia la bozza del documento economico che delinea gli impegni per i prossimi trent’anni».
Presidente Olivieri, da ieri dunque guida l’Autostrada del Brennero.
«Una giornata particolarmente emotiva, lo ammetto. Sono onorato di questa nomina e ringrazio in primo luogo il presidente della Provincia Ugo Rossi che mi ha indicato per l’assunzione di questo incarico strategico. Ripeto quanto ho detto in assemblea: il mio impegno nella gestione della società sarà massimo, in totale collaborazione con l’amministratore delegato Walter Pardatscher e con tutti i dirigenti e i settori di Autobrennero. Tra l’altro, noto due coincidenze che spero si rivelino positive per la società».
Quali?
«In primo luogo, sono passati vent’anni esatti dall’approvazione nella Finanziaria dell’emendamento con cui fu introdotta la norma che permetteva all’A22 di accantonare una parte degli utili per la ferrovia. A quel tempo ero parlamentare e quell’emendamento l’ho firmato anch’io. Quando lo presentammo ci chiesero: “Perché un’autostrada dovrebbe interessarsi di ferrovia?”. La risposta era chiara fin da allora: perché vedevamo lontano ed eravamo consapevoli dell’importanza di prevedere un potenziamento del trasporto su rotaia».
E la seconda coincidenza?
«Oggi (ieri, ndr) è passato in Senato l’emendamento che sblocca la concessione. Un nuovo inizio per la società».
Quali saranno i tempi per chiudere la partita?
«L’iter è ben definito nell’emendamento la cui stesura, come ha detto giustamente Karl Zeller (Corriere del Trentino di ieri, ndr), è stata faticosa. Per quanto ci riguarda, abbiamo già presentato ai ministeri competenti, Trasporti ed Economia, la bozza di piano economico che delinea gli impegni finanziari per i prossimi trent’anni. Nel frattempo, i soci hanno dato mandato alla Regione e alle due Province di intessere rapporti con i due ministeri per arrivare nei tempi più celeri possibile a firmare la convenzione. È vero, c’è ancora tanto da fare. Ma questo ci dà brio. Conto nel sostegno di tutti i parlamentari dei territori dell’Autobrennero: del resto, la storia dell’A22 si intreccia con la storia dei territori che attraversa».
Lei è il decimo presidente di via Berlino.
«E al primo presidente, Donato Turrini, va dato il merito di aver realizzato una struttura che inizialmente era stata osteggiata da Roma: non oso pensare cosa sarebbe stato il Trentino Alto Adige senza l’Autobrennero».
Tornando al presente: sul tavolo c’è anche la liquidazione dei soci privati. Quali saranno i tempi?
L’altro fronte «I tempi per liquidare i soci privati non dipendono solo da noi Ma saremo rapidi»
«Non dipendono solo da noi. Per quanto ci riguarda, la disponibilità è piena. Vedremo di intessere rapidamente una riflessione».
E la terza corsia?
«La terza corsia e la terza corsia dinamica sono opere contenute nel piano degli investimenti, con tanto di impegni finanziari. L’intenzione, quindi, c’è. Ma fino a quando non sarà conclusa la partita del rinnovo della concessione non possiamo muoverci. Ricordo in ogni caso che l’A22 è l’autostrada con il più basso tasso di incidentalità».