Corriere dell'Alto Adige

IL TRAM RISCHIA DI NON PARTIRE

- Di Roberto Magurano

Visto che manca appena una settimana a Natale, è lecito esprimere qualche piccolo desiderio in tema di mobilità. Come primo regalo, se possibile, vorremmo non dover più assistere a quanto accaduto lunedì. Viviamo a Bolzano, non a Cesenatico, pertanto, se nevica, ci si aspettereb­be maggiore efficienza. Invece abbiamo visto un pessimo spettacolo, sia sulle strade — con pulizia tardiva e traffico in difficoltà — sia in municipio. Il rimpallo di responsabi­lità tra Caramaschi, Sasa e Seab è stato a dir poco imbarazzan­te. Abbiamo apprezzato le scuse del primo cittadino, ora speriamo che in futuro la macchina comunale — di solito efficiente — sappia offrire prestazion­i migliori.

Come secondo regalo vorremmo che il progetto tram venisse affrontato con metodi diversi: è singolare che la decisione su un tema così delicato e impegnativ­o arrivi da una riunione della Svp e non da un tavolo di confronto tra Comune e Provincia. Sarà l’effetto del clima pre-elettorale, sta di fatto che improvvisa­mente il Landeshaup­tmann ha spazzato via ogni dubbio: il tram pare proprio che correrà rapido e senza ostacoli nel traffico bolzanino. Capiamo l’immediata esultanza dell’assessora Lorenzini, però ci fidiamo di più del sindaco, il quale ha notato subito l’intoppo finanziari­o. Infatti quella di Kompatsche­r pare solo una bella confezione regalo con dentro poca sostanza. Non per niente il presidente ha subito messo le mani avanti: la Provincia, ha spiegato, metterà solo una parte dei fondi (i costi si aggirano sui duecento milioni), ma il compito di realizzare il progetto graverà essenzialm­ente sulle spalle del capoluogo. Pronta la risposta di Caramaschi, il quale ha replicato che l’onere è provincial­e e che il municipio parteciper­à alla spesa in modo molto limitato. Insomma, nessuno vuole pagare. A questo punto se Kompatsche­r crede veramente nel progetto — di cui abbiamo effettivam­ente necessità e in tempi ragionevol­mente brevi — dimostri le sue buone intenzioni. Il presidente sa bene che il capoluogo, rispetto al resto del territorio, svolge una funzione particolar­e dal punto di vista delle funzioni e dei relativi disagi da sopportare, quindi merita cure e investimen­ti altrettant­o particolar­i. Ora si tratta di passare dagli annunci alla concretezz­a degli accordi finanziari seri, sempre che ci sia la reale volontà di investire sulla città. Altrimenti il presidente dica chiarament­e che il progetto è irrealizza­bile, a costo di rimetterci qualche voto.

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