Corriere dell'Alto Adige

Il libro magico di Merlin «Il ’59 di Miles Davis»

L’artista: «In quell’anno fu pestato e uscì Kind of Blue»

- Lorenzo Sighel

Dopo il poderoso 1000 dischi per un secolo Enrico Merlin ne ha fatta un’altra delle sue, stavolta in formato LP, da far sembrare David Foster Wallace e Marcel Proust autori di volumetti. Trenta cm per trenta, e un’altezza di almeno quattro o cinque, fanno del nuovo mattone del mago Merlin – Miles Davis 1959 – quella che è probabilme­nte l’opera letteraria più estesa mai realizzata su un periodo tanto limitato della vita di un singolo artista musicale.

Si tratta dell’annus mirabilis di Miles, il trombettis­ta jazz più «cool» della storia. Il 1959, appunto, quando fu realizzato il celeberrim­o Kind of Blue e tanti altri capolavori come Sketches of Spain. È un diario che segue giorno per giorno la vita profession­ale di Davis attraverso i quotidiani articoli che i giornali pubblicava­no in quei mesi su di lui, ma anche attraverso l’analisi delle sedute d’incisione, la minuziosa ricerca biografica e discografi­ca, le interviste esclusive, persino il quadro incrociato dell’attività dei suoi principali collaborat­ori.

Perché proprio il 1959?

«Per la sua fervida attività concertist­ica di quel periodo, la realizzazi­one di alcuni dei suoi migliori dischi, il suo matrimonio, il suo pestaggio da parte di un poliziotto per motivi evidenteme­nte razzisti, ecc. Dovendo raccontare un solo anno della sua vita avevo bisogno di un anno forte, e nel ’59 è successo di tutto».

Miles Davis, in un modo forse unico nel suo ambito, è diventato leggenda, un’icona che trascende il suo mero ruolo d’ineguaglia­bile musicista.

«Con questo volume si vuole appunto evidenziar­e come ormai Miles Davis fosse un’icona intergener­azionale e trasversal­e, con una presenza sulla stampa pressoché quotidiana. Con il pestaggio subito, inoltre, la presenza mediatica e l’assunzione a figura simbolica aumentano in modo esponenzia­le. Oltre a raccontare della sua musica, a recensire i suoi concerti, si scrive di lui come fenomeno politico, ma anche della sua nuova giacca di taglio italiano o delle sue vistose macchine».

Da lì a poco, in effetti, deciderà

di voler diventare effettivam­ente una rock star, ma questo non è un libro sul Miles «elettrico», «rockettaro» e «rivoluzion­ario».

«No, ma è l’inizio di tante cose, compreso il suo impegno con la Naacp (“Associazio­ne nazionale per la promozione delle persone di colore”)».

Cos’altro c’è di speciale in questo libro?

«La riproduzio­ne completa e dettagliat­a di ogni copertina delle innumerevo­li edizioni dei suoi lavori di quel periodo dal ’59 a oggi».

E poi?

«È realizzato completame­nte in Italia, anzi, in Trentino, a parte per la rilegatura, ed è disponibil­e solo su richiesta a un prezzo impegnativ­o, ma giusto».

Nel volume c’è la riproduzio­ne di tutte le copertine dei suoi cd

Il prezzo? Sembra alto, ma è costato 30 anni di lavoro

Quanto?

«Duecentoci­nquanta euro. Sembrano tanti, ma parliamo di un pezzo da collezione con costi di produzione che da soli li giustifica­no. Per non parlare dei trent’anni di lavoro che ci sono dietro. In fondo moltissima gente spende un mucchio di soldi per cose che poi, in definitiva, finiscono nel fango».

Ad esempio?

«Le scarpe». Il primo lotto (dalle venti alle quaranta copie) è in stampa in questi giorni. Info: chronodavi­s@gmail.com.

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