Corriere dell'Alto Adige

Il politologo Rusconi «Operazione populista»

Il politologo Rusconi: «Operazione populista, così l’Austria cerca di pesare di più»

- di Nicola Chiarini

L’ipotesi del nuovo governo austriaco di concedere la doppia cittadinan­za agli altoatesin­i di lingua tedesca ha varcato fisicament­e il confine del Brennero. «I sudtiroles­i potranno richiedere la cittadinan­za austriaca già nel 2018, al più tardi all’inizio del 2019» ha annunciato, ieri mattina a Bolzano, Werner Neubauer, deputato al parlamento di Vienna e delegato ai rapporti con l’Alto Adige per il FpÖ, il partito di estrema destra che dal cancellier­e popolare Sebastian Kurz ha ricevuto ministeri chiave come Esteri, Interno, Difesa. Un episodio che non va preso sotto gamba secondo il politologo Gian Enrico Rusconi.

«Forse il governo italiano e l’unione europea dovrebbero dire qualcosa — dice lo studioso, direttore dell’Istituto storico italo-germanico di Trento tra il 2005 e il 2010 — qui si fa saltare un equilibrio in maniera unilateral­e».

Professor Rusconi, cosa cambia sulla linea del Brennero?

«Si va oltre la discutibil­e linea dell’autodifesa del proprio confine, con l’idea delle barriere giustifica­ta come risposta all’arrivo dei migranti. Ora quel confine, al contrario, viene varcato per lanciare una provocazio­ne. Credo che la coalizione di “destra destra” che si è insediata a Vienna stia cercando di capire fin dove possa spingersi. Certo, colpisce la disinvoltu­ra con cui i popolari dell’Övp hanno offerto al FpÖ posizioni cruciali nell’esecutivo».

Ma quali possono essere le reali ripercussi­oni dell’ipotesi doppia cittadinan­za?

« La proposta di doppia cittadinan­za lanciata dal nuovo governo austriaco è un cattivo surrogato del Tirolo europeo, non decollato per il fallimento dell’Euregio. Forse stiamo assistendo a una grande operazione mediatica populista, quasi sicurament­e per rafforzare il peso dell’Austria come Stato nazionale nell’Unione, provando a capitalizz­are il momento di difficoltà di Angela Merkel nella costituzio­ne di un nuovo governo. Paradossal­mente, la stasi politica in Germania, conferma la centralità di Berlino, la cui paralisi apre spazi a queste manovre. In parallelo, l’estrema debolezza di Bruxelles pare a propria volta facilitare questo tipo di accelerazi­oni a Est dove, non potendo giocarsi una carta Brexit, si mira così a ottenere maggior peso contrattua­le»

Quale ruolo possono avere le istituzion­i europee?

«Emerge una forte fragilità, rispetto alla quale si ritagliano spazio queste proposte che non possono essere liquidate soltanto come estrema destra, sarebbe un’analisi troppo semplicist­ica. Formazioni come il FpÖ austriaco oppure Alternativ­e für Deutschlan­d in Germania, insistono molto sul discorso del Volk, come rivendicaz­ione per il diritto alla rappresent­anza del popolo. La democrazia rappresent­ativa non pare più funzionare come prima e, dunque, lentamente si è avviato un processo di trasformaz­ione. E in questo contesto l’Austria, ma anche l’Ungheria e la Polonia, l’hanno risolta con una classe dirigente “autoritari­a” che pretende di essere rappresent­ante di questo mandato popolare. In compenso la classe politica europea è assente»

Tornando sui confini, cosa succederà? Sarà nuovamente evocata una loro militarizz­azione?

L’università federale tra Trento e Bolzano può essere una risposta a questa incursione dall’esterno

«Va capito, anche se è chiaro che non c’è bisogno dei carri armati. Le ultime evoluzioni fanno intendere che il nodo migrazioni era forse più un pretesto. Certo Trentino e Alto Adige hanno una situazione peculiare che è difficile far comprender­e a chi non ci abita. Per esperienza diretta, posso dire che è molto difficile costruire progettual­ità condivise tra Trento e Bolzano, ma se si riuscisse ad avviare il laboratori­o per federare le due università, non limitandos­i alla retorica, potrebbero delinearsi una risposta e un contrappes­o rispetto a questa “incursione” di Vienna».

L’analisi «Cattivo surrogato del Tirolo europeo, risultato del fallimento del progetto Euregio»

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