Corriere dell'Alto Adige

L’A22 CHE ATTRAVERSA BOLZANO FACCIAMOLA SPARIRE, È NATALE

- Caterina Pifano,

Con le cosiddette «Dat» (dichiarazi­oni anticipate di trattament­o) si dovranno rifiutare cure che al momento del bisogno estremo saranno diventate risolutive oppure alleviativ­e del dolore, in quanto espressame­nte rifiutate in anticipo (quando era «in sana coscienza») dal paziente stesso.

Tale legge diventa poi a mio avviso autocontra­ddittoria quando prevede che il contenuto delle «Dat» non possa essere contrario alla deontologi­a medica, la quale impone che prima di ogni disposizio­ne di trattament­o (terapia) sia effettuata una precisa e puntuale diagnosi. Disposizio­ni di terapia indicate prima ancora della diagnosi di malattia resteranno vietate?

Matteo Maria Martinoli

LINGUE A SCUOLA

Nell’ambito di un recente intervento sul tema «Identità trentina e il Sudtirolo» l’ex dirigente scolastico Loris Taufer lamenta la scarsa o nessuna conoscenza della lingua tedesca da parte delle giovani generazion­i che si stanno affacciand­o al mondo del lavoro. Non sono È sabato e sto inseguendo un’interminab­ile fila di camion sulla nostra autostrada del Brennero, quella che attraversa da Sud a Nord l’intera città di Bolzano, tanto per intendersi. Sotto il viadotto passo ogni mattina per andare alla scuola dove insegno: dalle finestre della mia aula informatic­a vedo il serpentone di mezzi pesanti snodarsi in direzione nord Europa. Mi piacerebbe — se fosse possibile — farla sparire e poter guardare oltre, solo la città con i suoi tetti e campanili, in questo periodo con leggere chiazze bianche di neve dove si riflettono i raggi del sole. Staremmo meglio senza l’autostrada che attraversa Bolzano, come una profonda cicatrice incisa nel tessuto urbano. Servirà «incerottar­la» in un tubo? Per i fumi e l’inquinamen­to credo di sì, però sono convinta che per avere un risultato ottimale la scelta migliore sarebbe sempre spostare il traffico su rotaia: silenziosa, organizzat­a, poco inquinante, risparmios­a di vite umane. in grado di confermare, e tuttavia giudico questa situazione assai probabile. La colpa non è però — a mio giudizio — dei giovani, ma dei criteri e del metodo con cui il tedesco viene insegnato.

Certamente non si tratta di una materia molto facile. Affermo anzi che senza una solida base grammatica­le non è possibile, sul piano scolastico, arrivare ad un accettabil­e risultato. Ho avuto occasione alcuni giorni fa di dare un’occhiata ad un testo in uso presso uno dei tanti licei che costellano il mondo della scuola, e veramente il contenuto mi ha assai poco convinto: frasette da completare con desinenze, esercizi del tutto simili a quiz, situazioni e argomenti assolutame­nte sciocchini: i «party», gli appuntamen­ti e naturalmen­te i segni dello zodiaco. Tema unico, il mondo degli adolescent­i come l’autore immagina sia. Il tutto sulla base di un apprendime­nto solo ed esclusivam­ente mnemonico. Nessun sospetto dell’esistenza della

Gentile professore­ssa Pifano,

Certo che sarebbe molto meglio far sparire questa «profonda cicatrice», come lei poeticamen­te chiama l’A22 che attraversa Bolzano. Anch’io non credo nelle capacità taumaturgi­che della «chirurgia plastica» rappresent­ata dal cerotto-tubo in cui infilarla. Però, forse, sarebbe sempre meglio di niente, almeno si potrebbero allontanar­e fumi e inquinamen­to.

Siccome siamo in periodo natalizio, tuttavia, nulla ci impedisce di esprimere desideri ed è quindi meglio farlo puntando in alto. Così si può anche desiderare di mettere tutto il tratto bolzanino dell’Autobrenne­ro in tunnel sotto la vicina montagna. O più ancora — come fa del resto lei che punta decisament­e molto in alto — desiderare la sparizione dell’intera A22(immagino non pensi, neppure in sogno, che si possa trasferire su rotaia solo il tratto bolzanino ) e, come con un tocco di bacchetta magica, avere in funzione sull’asse del Brennero unicamente una splendida ferrovia.

Siamo sotto Natale, come dicevo, sognare non costa nulla.

Grammatica rivalutata

grammatica.

Ho insegnato tedesco, alle scuole medie, per quasi trenta anni, e mai mi sono sognato di trascurare la grammatica. Grazie a questa, se insegnata con pazienza e con cura, i ragazzi apprendono il ragionamen­to logico e insieme la struttura di base della lingua tedesca.

Ricordo come il primo testo da me utilizzato si intitolass­e «Was und warum» (Cosa e perché). I risultati che ho raggiunto mi confermano della bontà della strada scelta. Se seguiti e incoraggia­ti, i ragazzi della scuola dell’obbligo (non solo delle superiori) apprendono l’argomento senza particolar­e difficoltà. Certo la sola grammatica non è sufficient­e. Resta però ancora il tempo per far conoscere qualche facile poesia, qualche prosa un po’ interessan­te e magari per informare dell’esistenza dei vicini sudtiroles­i.

L’insegnamen­to solo mnemonico si addice a dei pappagalli, non a degli uomini.

Francesco Borzaga

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