Nove cavalieri e un ufficiale Assegnate le onorificenze ai meritevoli della Repubblica
TRENTO Il nastrino verde e rosso al quale è fissata una medaglia quest’anno è stato appuntato al petto di dieci uomini, nove cavalieri (Fabio Arnoldi, Giorgio Iob, Tullio Nardon, Paolo Iacopini, Piergiorgio Sandri, Marco Lunelli, Stefano Selem, Giuseppe Viola, Donato Pretti) e un ufficiale (Dino Leonesi). Le onorificenze «Al merito della Repubblica italiana» sono state consegnate ieri durante la cerimonia organizzata nella sede del Commissariato del governo della provincia di Trento.
«Un momento di riconoscenza dovuto a coloro che mettono il proprio senso civico e la voglia di appartenere a una comunità nel volontariato, oltre che nell’esercizio della professione», ha commentato il primo cittadino di Trento, Alessandro Andreatta, che ha tenuto il discorso d’apertura della celebrazione.
Con la propria presenza, anche il presidente della provincia autonoma, Ugo Rossi, ha voluto ribadire la vicinanza delle istituzioni ai dieci insigniti che «mettono al centro i diritti facendo valere il proprio senso del dovere».
Ciò che accomuna i neo cavalieri e ufficiali della Repubblica è infatti l’impegno gratuito rivolto alla comunità, o la stima e la fiducia guadagnate nello svolgimento della professione.
Come ha osservato il prefetto, Pasquale Gioffrè, l’onorificenza è stata assegnata a cittadini che hanno fatto proprio l’articolo 4 della Costituzione italiana, quello che lo svolgimento di attività utili al «progresso materiale o spirituale della società».
Al termine è stata consegnata una medaglia d’oro al valor civile in memoria di Giacomo Slemer, il venticinquenne che perse la vita nel tentativo di salvare la propria ragazza dalle correnti alle foci del Sarca.
Un gesto coraggioso e solidale, tanto da valere l’onorificenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, consegnata alla madre del giovane dal giudice della corte costituzionale Daria de Pretis e dal prefetto Gioffré.