Corriere dell'Alto Adige

Kompatsche­r e Tommasini, resta la distanza

- L. R.

Il presidente della Provincia Arno Kompatsche­r (nella foto sopra insieme a Christian Tommasini) getta acqua sul fuoco delle polemiche per il doppio passaporto. «C’è un allarmismo eccessivo nel dibattito sul doppio passaporto» ha detto ieri Kompatsche­r al termine della seduta di giunta. Il presidente ha quindi ridimensio­nato la portata dell’iniziativa: «Si tratta solo di una dichiarazi­one d’intenti del nuovo governo viennese. Molte domande sono ancora aperte, e inoltre la doppia cittadinan­za va intesa come un fatto simbolico, che intende unire e non dividere, sulla base di uno spirito europeo e non contro l’Italia». Kompatsche­r ha infine rivelato anche di aver aggiornato il governo italiano sulla questione, assicurand­olo che «non ci sono motivi per allarmismi» e che «l’iniziativa ha finalità più che altro simboliche ed emotive, e non interferis­ce con lo Statuto di autonomia». Nel dibattito interviene anche il vicepresid­ente della giunta, Christian Tommasini, che spiega i motivi in base ai quali ha modificato la propria opinione. Tommasini, infatti, nel 2009 si era detto favorevole al doppio passaporto.

Ieri, rispondend­o su Facebook a un post di Gabriele Di Luca, Tommasini ha precisato: «In questi otto anni la situazione è decisament­e cambiata. Oggi il tema non viene proposto, da parte austriaca e non solo, per andare nel senso di una cittadinan­za più europea, come ponte fra il nord ed il sud dell’Europa, bensì per dividere la nostra terra in cittadini di serie A e di serie B, sulla base di un principio di sangue e di divisione etnica. Impostata così la proposta non è solo irricevibi­le, ma pericolosi­ssima . Otto anni fa invitavo la Svp ad affrontare insieme la questione proprio per evitare che a prendere in mano il tema fosse la destra tedesca, con le inevitabil­i strumental­izzazioni etniche e per promuovere una evoluzione più europeista del nostro quadro autonomist­a. Temo che il quadro sia cambiato, come dimostra anche il percorso della Convenzion­e per l’autonomia».

Da segnalare infine la posizione del senatore Svp-Pd Francesco Palermo: «Concedere la doppia cittadinan­za non è fattibile, e a Vienna lo sanno benissimo. In Austria non è prevista al momento la doppia cittadinan­za, che andrebbe quindi introdotta con una legge ordinaria ad hoc».

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