Malagò duro: mai gli azzurri con altre maglie
«Ci sentiamo europei». Da Karen Putzer a Gustav Thöni, il mondo sportivo altoatesino commenta il caso-Austria. Malagò (Coni): gli azzurri non si toccano.
Sulla proposta del doppio BOLZANO passaporto gli sportivi altoatesini non hanno dubbi: «Per lo meno nello sci gli altoatesini non avrebbero molte possibilità di entrare nella nazionale austriaca che già si avvale di numerosi talenti — commentano gli ex discesisti (pluri-iridati) Karen Putzer e Gustav Thöni — Per di più nel mondo dello sport, dove l’appartenenza percepita è all’Europa più che alle singole nazioni». Gli sportivi sono chiamati in causa da una clausola che prevede la possibilità, per gli atleti, di poter scegliere per quale delle due nazionali gareggiare. Sulla vicenda si dice scettico anche Reinhold Messner, che ritiene si tratti solo di «una strategia di propaganda politica». Contrariato anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Io mi occupo di sport, non di politica — risponde, interpellato sulla questione — ma personalmente dovranno passare sul mio cadavere prima che questo succeda. Non è pensabile che atleti che si sono formati nelle nostre scuole possano, di punto in bianco, scegliere di gareggiare per un’altra nazione». «Forse — sostiene Thöni — sarebbe meglio pensare a una cittadinanza europea. Ma il dibattito è politico, fra gli atleti simili questioni non si pongono nemmeno». «Tanto più in uno sport individuale come lo sci — prosegue Putzer — Quando si è al cancelletto di partenza si hanno mille altri pensieri, quello della nazione per la quale si sta gareggiando non passa nemmeno per la testa». Negli anni, dichiara, «non ho mai avuto problemi a gareggiare sotto il tricolore. E non vedo come potrebbe essere altrimenti. Quel che conta è focalizzarsi sullo sport per portare a casa il miglior risultato possibile». Ai microfoni della Rai dice la sua anche Messner. «Sono fiero di essere altoatesino con passaporto italiano — dichiara — Anche nel caso passasse la proposta di introdurre la doppia cittadinanza non farò domanda. Ne ho già una e mi basta». L’alpinista critica poi la scelta «di concederla solo a chi è di madrelingua tedesca o ladina. Nella pratica, però, sono dell’idea che al doppio documento non si arriverà mai. Si tratta solo di propaganda politica». Come i due sportivi, anche Messner guarda con più interesse a un passaporto europeo, «che probabilmente avremo fra una trentina d’anni. Certo, nel frattempo qualcuno la richiesta la presenterà, ma la maggior parte dei cittadini non ci crede».
Messner «Sarò sempre fiero della mia carta d’identità italiana. Non mi servono altri documenti»